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Tu sei qui: SezioniPoliticaFondazione Ravello, il futuro passa dalla Via Emilia
Scritto da (Redazione), sabato 18 gennaio 2020 16:31:37
Ultimo aggiornamento sabato 18 gennaio 2020 16:54:07
di Emiliano Amato
Sono giorni di passione, questi, per la Fondazione Ravello. Coma farmacologico per la governace dell'ente organizzatore del Ravello Festival (c'è da pensare all'organizzazione dell'edizione 2020!) che da due giorni risulta senza una guida (qualcuno sostiene che il mandato commissariale in realtà scade il 2 febbraio, alla scadenza dei sei mesi dalla ratifica della proroga). Già, perché il mandato annuale del commissario straordinario Mauro Felicori è scaduto giovedì scorso e non sembrano essere sopraggiunte proroghe (almeno per quelle che sono le notizie in nostro possesso). E nulla è dato sapere al termine di questa settimana da cui si attendevano movimenti.
Ad oggi, infatti, non sarebbero stati prodotti atti ufficiali e non è ancora avvenuta la trasmissione, da parte della Regione Campania del nuovo statuto commissionato a Felicori, agli altri due soci fondatori: Il Comune di Ravello e la Provincia di Salerno, atto, questo, anticipatore della designazione dei componenti il Consiglio di Indirizzo (4 per la Regione, 3 per il Comune e 2 per la Provincia), chiamato a riportare la Fondazione Ravello sul binario della governance degli organi statutari.
Bocche cucite da Palazzo Tolla (forse anche meglio così dopo i misunderstanding dei giorni scorsi): il sindaco Salvatore Di Martino aveva anticipato le nomine dei suoi rappresentanti il CdI (senza che nessuno gliele avesse chieste) ma tutto sembra essere fermo al palo. Lo stesso, forse, preso giovedì scorso (l'annunciato finanziamento ministeriale di un milione di euro ma in realtà mai assegnato al Comune di Ravello).
Stando ai bene informati, gli uomini del presidente (Vincenzo De Luca) - nello specifico l'avvocatura della Regione Campania - sarebbero concentrati sulla controversia con l'ex direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano, licenziato il 7 novembre scorso successivamente al venir meno del rapporto fiduciario con la governance della Fondazione.
Giovedì 23 gennaio è fissata la causa di lavoro di Amalfitano che ha ricorso avverso il suo allontanamento ritenuto ingiusto, immotivato e forzato. Il giudice del lavoro del Tribunale di Salerno sarà chiamato a valutare la questione nel merito: se il dipendente abbia rispettato o meno le regole, a prescindere dalla capacità e dai risultati mirabili vantati. La giustizia farà il suo corso.
"Torna, questa casa aspetta te". Il classico adagio partenopeo risuona sulla Via Emilia dove Mauro Felicori è impegnato nell'ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna come capolista a sostegno del governatore uscente Stefano Bonaccini. Una contesa molto dura, che vede la compagine democratica contrapposta a un'ostica Lucia Borgonzoni della Lega. Matteo Salvini, impegnatissimo a girare su e giù per l'ex Regione rossa di Don Camillo e Peppone, è convinto che una vittoria leghista porterebbe alla caduta del governo Conte.
Se lunedì 27 gennaio dovesse materializzarsi questo scenario, sarebbe più celere il ritorno di Felicori alla corte di De Luca che lo "rispedirebbe" a Ravello con un ruolo di primo piano nella ri-Fondazione. Perché secondo il governatore, il manager Felsineo è l'unico in grado di tenere a bada il "pollaio di Ravello".
Ad ogni modo ci sarà da attendere almeno altri dieci giorni: a Ravello Felicori potrebbe tornarci (con qualche giorno di ritardo) da assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna.
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