Tu sei qui: Lettere alla redazioneIl cielo è blu sopra le nuvole...
Inserito da (admin), martedì 15 novembre 2016 11:15:52
di Alberto Quintiliani* - Prendo spunto da questa splendida canzone dei miei "colleghi" Pooh per rivolgere un pensiero affettuoso a tutti i terremotati dell'Italia Centrale, fra cui, ovviamente, quelli della mia amata, nativa, Umbria, ed in particolare a Norcia e Preci, nel cui territorio si erge la splendida "Abbazia di S.Eutizio".
E' trascorso pochissimo tempo da quando nel maggio scorso descrivevo sul "Vescovado di Ravello" - con la collaborazione del mio amico carissimo Sergio Recchi di Norcia - le bellezze, l'arte, la storia, la serenità ed il misticismo - il tutto condensato nel "profumo" emanato dalla splendida Abbazia di S.Eutizio - che non mi sarei minimamente aspettato di dover tornare nuovamente in argomento così velocemente, questa volta, contrariamente alla precedente - per parlare di vicende dolorose, che non hanno, purtroppo, alcun legame con la storia, arte, cultura e tradizioni dell'Abbazia.
In quel martoriato territorio, splendido angolo di "Paradiso terrestre", già provato nei secoli da tutta una serie di calamità naturali, con distruttive devastazioni e migliaia di morti, si è scatenata di nuovo e imprevedibilmente la furia incontrollata, aggressiva e distruttiva del terremoto.
Sono ormai ampiamente note le macerie e vittime che hanno fatto da mesta cornice al repentino capovolgimento degli equilibri della natura - che hanno sconvolto e modificato addirittura l'orografia di ampi territori dell'Umbria, Lazio e Marche - una sorta di "tsunami distruttivo" che ha letteralmente cancellato dall'orizzonte interi suggestivi borghi, con secoli di storia ed arte alle spalle.
Ma non potendo ovviamente entrare in particolari di più ampia portata (se non ricordare che dell'Abbazia di S.Benedetto di Norcia è restata in piedi, fortunatamente, soltanto la splendida facciata), mi limito a commentare, con profondo dolore, la situazione attuale dell'Abbazia di S.Eutizio, avvalendomi, non dei bollettini dei "mass media", ma delle notizie immediate e "competenti" che mi riferisce Don Luigi Tiana, monaco benedettino, che faceva parte della "pattuglia esiliata" (come ho scritto nell'articolo precedente, riguardante appunto l'Abbazia di S.Eutizio), che svolgeva la sua apprezzata opera pastorale nel Monastero - in qualità di Priore - al servizio della nutrita comunità della vallata e di cui ho avuto il privilegio di diventare amico.
L'Abbazia, che ha superato indenne i catastrofici terremoti avvenuti nei secoli scorsi e che ha retto bene anche alla prima e tragica forte scossa del 24 agosto (magnitudo 6.0), si è purtroppo dovuta parzialmente arrendere ad una "intrusione esterna", provocata dalla successiva devastante scossa del 30 ottobre (magnitudo 6.5-la più forte in Italia dal 1980). Infatti, mentre pressoché (almeno apparentemente) tutta la struttura è restata intatta, (la popolazione confida che abbia vegliato e protetto il Monastero la mano paterna di S.Eutizio) è purtroppo andato completamente in frantumi lo splendido rosone che "incorniciava" la facciata dell'Abbazia, investita dallo "sbriciolamento" e caduta totale del sovrastante piccolo cimitero, che, nel precipitare, ha portato con se un poco allegro "contorno" di tombe e bare. Adesso, dopo una pronta "messa in sicurezza" dell'Abbazia, occorre ovviamente adeguato tempo per verificare l'integrità e la solidità delle strutture per cui non è possibile fare previsioni circa i tempi necessari per il suo difficile recupero statico ed architettonico, per rendere subito dopo l'Abbazia nuovamente visitabile dai turisti. Tuttavia, fortunatamente - a parte il rosone e la facciata -l'importante complesso monumentale - salvo appunto più approfonditi controlli - dovrebbe aver egregiamente resistito all'impatto delle violente scosse telluriche.
Per quanto riguarda le sue antiche reliquie, opere d'arte e segni indelebili della sua antica e nobile storia - anch'essi fortunatamente integri - i ringraziamenti devoti della popolazione riconducono sempre alla figura del Santo amato nella vallata: S.Eutizio.
Ma, riprendendo il concetto del titolo iniziale, concludo: i miei conterranei umbri stanno attraversando un periodo terribile; io mi trovavo nella zona la mattina del 30 ottobre ed ho percepito direttamente l' "eternità" ed il panico che ingenerano le violentissime scosse del terremoto, che ti paralizzano letteralmente e ti impediscono di assumere qualsiasi decisione immediata. Tuttavia, come ho sostenuto più volte, gli Umbri sono gente "umana", semplice, forte, determinata, dignitosa, fiduciosa, che affrontano le difficoltà "guardandole direttamente in faccia", quindi ce la faranno anche questa volta.
Per l'augurio che rivolgo ai miei conterranei, riprendo il testo della canzone dei Pooh:
"...ma il cielo è blu sopra le nuvole, dietro la rabbia ed il dolore, la vita è un pugno nello stomaco...ma il cielo è blu sopra le nuvole..."
Le nuvole che vi circondano sono ancora molto nere ma alzando gli occhi al cielo si comincia a intravedere il blu.
Coraggio, stringete i denti ed andate avanti, facendo Vostro il motto del corpo militare della mia giovinezza, che recita: "fortior ex adversis resurgo"!!!
*Ex Dirigente Centrale MPS
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