Tu sei qui: Storia e StorieSerafina Apicella, la rivoluzionaria cetarese codannata ai ferri
Inserito da (redazionelda), sabato 27 aprile 2019 08:57:21
Serafina Apicella nacque a Cetara il 3 maggio 1783. Nel 1825 sposò Antonio Galotti, carbonaro che partecipò ai moti del 1820, tentativi di insurrezione contro i regimi assolutisti. La loro giovane figlia sposò Pasquale Apicella, anche lui cetarese, che il 27 settembre 1828 fu condannato a 19 anni di ferri per la sua appartenenza alla setta dei "Filadelfi" alla quale era stato introdotto dal suocero che l'aveva diffusa a Cetara.
Durante il processo, Apicella tentò di difendersi dichiarando di essere sempre stato realista e nemico di Galotti, delle cui manovre contro il governo aveva più volte informato la polizia di Salerno e Napoli. Anzi lo aveva denunciato insieme con la moglie Serafina come mandante del tentato omicidio nel quale era stato ferito con una fucilata.
Nello stesso processo Serafina Apicella fu condannata a venticinque anni di ferri e rinchiusa nel carcere salernitano di Sant'Antonio. La donna fu terribilmente torturata e in seguito alle feroci torture rese alcune rivelazioni che non servirono a farla assolvere. La sentenza affermava che la donna "scaltra e intraprendente ed investita anch'essa dello spirito di novità e di rivoluzione, non fu indifferente spettatrice delle macchinazioni, ma le facilitò".
Nel 1831 Serafina Apicella fu spedita all'isola di Ponza e nel febbraio del 1833, per intercessione della regina Maria Amalia d'Orléans, ottenne l'esilio in Francia. Trascorsi altri quattro anni ottenne la liberazione ma non le fu mai concesso di rientrare in patria. Non si hanno notizie sugli ultimi anni della sua vita in Francia e sulla sua morte.
Foto: litografia di Gabriele Castagnola, 1864
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1069100109
Il 27 giugno 1544, la flotta del temibile corsaro turco Ariadeno Barbarossa, forte di 154 legni tra galeazze, feluche, lancioni e quattro navi da guerra, si presentò al largo di Amalfi, pronta a saccheggiare e devastare anche le città vicine, da Salerno a Positano. Secondo lo storico Filippo Cerasuoli,...
di Sigismondo Nastri Monsignor Ercolano Marini si dimise da arcivescovo di Amalfi nel 1945 e si ritirò a Finalpia, in una casa di riposo per sacerdoti anziani, dove si spense cinque anni dopo. Al suo posto, nella primavera del 1946, la Santa Sede nominò Mons. Luigi Martinelli, che purtroppo morì prima...
Trentasette anni fa, all'alba del 27 giugno 1988, Maiori si svegliò sconvolta da una tragedia che segnò per sempre la sua storia recente: il crollo di un'ala dello storico Palazzo D'Amato, in pieno Corso Reginna, causato da un incendio doloso. Le fiamme, appiccate nel tentativo di truffare un'assicurazione,...
Streghe, un santo e un liquore a base di noci: cosa li collega? Il 23 giugno, la notte di San Giovanni Battista è una data particolarmente significativa per gli amanti del nocino, segnando l'inizio del rituale di produzione di questo antico liquore. In questa notte speciale, sacro e profano si intrecciano...
La Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, vigilia della nascita del Battista, è considerata la più breve e carica di suggestioni dell'anno, un ponte tra natura, mistero e fede. Anticamente legata al solstizio d'estate, questa notte mescola riti cristiani e pagani, superstizioni e tradizioni...