Tu sei qui: Storia e StorieSarno, a 27 anni dall’alluvione ferita ancora aperta: «Mai più 5 maggio, mai più impreparati»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 5 maggio 2025 13:51:54
Sono trascorsi 27 anni dalla tragica notte del 5 maggio 1998, quando una colata di fango e detriti scese a oltre 70 chilometri orari dal Pizzo d'Alvano, travolgendo i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello. Il bilancio fu devastante: 161 vittime, migliaia di sfollati, interi quartieri cancellati, famiglie spezzate per sempre.
Nonostante la portata della tragedia e le promesse di ricostruzione e sicurezza, pare che le colonne di cemento armato progettate per proteggere le valli da eventi simili non sio ancora state ultimate. E mentre il tempo passa, alcune famiglie delle vittime attendono ancora giustizia.
A ricordare quella ferita ancora aperta è anche la consigliera comunale di Sarno, Maria Rosaria Aliberti, avvocato e rappresentante di "Noi Moderati" nel Consiglio Nazionale dell'Anci: "Sarno non dimentica. Il 5 maggio 1998 è una ferita ancora viva. Un giorno tragico che ha segnato per sempre la nostra comunità. Il fango ha portato via vite, affetti, radici. Ma non ha cancellato la memoria. E con la memoria, la responsabilità".
Nel suo messaggio, Aliberti ha rivolto un pensiero commosso alle vittime, ai sopravvissuti e alle famiglie colpite, ricordando che il rispetto non si esaurisce nel silenzio, ma si manifesta con l'impegno concreto: "Come consigliere comunale di Sarno e componente del Consiglio Nazionale Anci per Noi Moderati, sento il dovere di lavorare con serietà e costanza per promuovere una vera cultura della prevenzione, fondata sulla salvaguardia del suolo e sul rispetto degli equilibri idrogeologici" - ha dichiarato. "Viviamo in un territorio fragile, che ha già pagato un prezzo altissimo. Proteggerlo significa agire con responsabilità, pianificare con lungimiranza e intervenire prima che si verifichi un'emergenza", ha aggiunto, invocando l'impegno del deputato Pino Bicchielli, presidente della Commissione Nazionale per la Prevenzione del Dissesto Idrogeologico.
Anche la Protezione Civile della Regione Campania ha voluto ricordare l'anniversario con una riflessione che guarda al futuro: "Da quell'evento drammatico è nata una nuova consapevolezza: che non si possa e non si debba agire solo in emergenza, ma occorra investire e fare sempre di più nella previsione e prevenzione".
"Ricordare Sarno e le vittime di quelle frane significa anche rinnovare l'impegno quotidiano per un sistema sempre più attento alla sicurezza del territorio, dove la previsione non è solo una parola, ma uno strumento concreto di protezione per tutti", sottolinea ancora il messaggio.
A cambiare il volto del sistema nazionale di allerta è stata la cosiddetta "Legge Sarno", che ha dato vita a una rete capillare di monitoraggio (pluviometri, radar, sensori) e al sistema dei Centri Funzionali, oggi attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per il controllo e l'analisi del rischio idrogeologico e meteorologico.
Ma come ammonisce la stessa Protezione Civile: "La previsione e la prevenzione sono importanti, ma la differenza la fanno i comportamenti che devono essere consapevoli da parte di tutti: istituzioni e cittadini".
"Mai più 5 maggio. Mai più impreparati", è l'appello che oggi unisce Sarno e l'intera Campania.
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