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Storia e Storie

Un presepe che racconta arte, storia e fede a Positano

Positano, inaugurato il presepe di Giacomo Palladino: un viaggio tra Vangelo e storia dell’arte

Lo scorso 18 dicembre, nell’oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, è stato inaugurato il presepe di Giacomo Palladino. Un’opera straordinaria che attraversa secoli di arte e cultura, raccontando il Vangelo della Natività con citazioni pittoriche e simboli di amicizia, pace e amore per la natura.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 21 dicembre 2024 09:46:20

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Lo scorso 18 dicembre, nell'oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, è stato inaugurato il presepe dipinto di Giacomo Palladino, che racconta il Vangelo della Natività con citazioni da natività e adorazioni del ‘400 e ‘600.

Non si tratta di una rappresentazione tradizionale della Natività: è un compendio vivente di storia dell'arte, un racconto che unisce secoli di cultura europea, dalla raffinatezza gotica fino alla sontuosità del Rococò. Ogni elemento è una citazione che dialoga con il passato e il presente, intrecciando capolavori artistici con riferimenti alla cultura popolare.

La scenografia è un continuo richiamo a opere e stili del ‘400 e del ‘600: il Corteo dei Magi di Benozzo Gozzoli convive con un re Magio ispirato a un pastore napoletano del ‘700, mentre l'Annunciazione si staglia su un paesaggio positanese. La Visitazione del Pontormo si arricchisce di uno Zaccaria tratto da un santino devozionale. Nella Natività, il visitatore può riconoscere volti e dettagli che rimandano a Lorenzo Lotto, Murillo, Giorgione, Guido Reni e molti altri, in una celebrazione dell'immaginario collettivo.

Alzando lo sguardo, gli angeli di Raffaello, Ghirlandaio, Murillo e Luca Giordano volteggiano sopra l'opera, accompagnati dal cinguettio di uccelli che si posano su un albero, simbolo dell'amore per la natura tanto caro a San Francesco e richiamato anche da Papa Francesco. L'afflato spirituale si conclude con una toccante scena della Fuga in Egitto, emblema della sofferenza dei migranti di ieri e di oggi, costretti a fuggire da guerre, fame e ingiustizie.

Tra le figure del presepe, Palladino inserisce personaggi del quotidiano, sorprendendo i visitatori con volti familiari. Quest'anno, l'opera rende omaggio a don Danilo, colto in un momento intimo con la nipotina, simbolo di dialogo tra generazioni e comunità.

Il presepe di Giacomo Palladino è solo un'opera d'arte che invita a riscoprire il valore dell'incontro, tra uomini e tra l'uomo e Dio, in un dialogo che attraversa i secoli e le anime.

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