Tu sei qui: Storia e StorieLa tradizione della pizza ad Amalfi nel giorno dei defunti
Inserito da (Admin), mercoledì 1 novembre 2023 09:26:14
di Sigismondo Nastri
"Il ricordo è l'unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati" è il motto del mio blog (www.mondosigi.com), preso in prestito da Jean Paul (pseudonimo di Johann Paul Friedrich Richter, scrittore e pedagogista tedesco: Wunsiedel, 21 marzo 1763 - Bayreuth, 14 novembre 1825).
Il ricordo è sempre riferito a qualcosa che ha segnato il mio percorso di vita in modo indelebile e che, perciò, riaffiora prepotentemente, con la sua carica di nostalgia e di rimpianto, in determinate situazioni.
Da ragazzo - l'ho già scritto, ma mi piace tornarci su - abitavo ad Amalfi nel cuore della Valle dei Mulini (dove sono nato e cresciuto, e poi ci ho lavorato per molti anni, fino al pensionamento). La mia casa era all'ultimo piano del palazzo Anastasio, là dove una lunga scalinata - un migliaio di gradini o forse più - s'impenna per arrivare a Scala, passando per Pontone e Minuta. Non ho dimenticato i nomi, oggi desueti (come la stessa strada, frequentata solo dagli amanti del trekking, per lo più stranieri), che caratterizzavano certi luoghi: Sott' ‘e grotte, ‘Ncopp' ‘o purteciello, Fòra ‘o tuoro, ‘A pónta ‘e priéce, San Giuvanne, San Felippo, Sant'Eustachio.
Compravamo il pane da Gennarino Muoio, che aveva il forno - subito dopo il largo Spirito Santo e il supportico San Giuseppe dalle belle pareti affrescate (demolito negli anni sessanta per lasciare spazio alla strada rotabile) - all'angolo tra quelle che allora si chiamavano via Fiume e salita Lauro, dirimpetto alla "ghiacciera" di don Nicola Milano, che occupava il lato opposto del torrente Canneto, dove poi s'è costruito l'edificio scolastico, raggiungibile attraverso un esile ponticello. Il negozio di vendita, gestito dalla moglie Rosa - Gennarino e Rosa formavano una coppia collaudata: avevano messo al mondo dieci o dodici figli - era in via Pietro Capuano, accanto al cortile dove parcheggiava il camion ‘O Pollidro (detto così, il puledro, per la capacità che aveva di correre alla guida del grosso automezzo sulla stretta e dissestata strada della costiera).
Il pane era eccellente, sia per la farina adoperata, sia per la cottura, sia per l'abilità del panettiere. Il forno trovava alimento in profumate fascine di lecci e di castagni, portate giù a spalla - ed era per lo più compito delle donne -, con una fatica incredibile, dalle montagne di Scala.
Ogni anno, il 2 novembre, Gennarino ci regalava la pizza: grande, condita con pomodorini del piénnolo, aglio, origano. Questi ingredienti, insieme all'olio d'oliva, glieli davamo noi; lui ci aggiungeva l'impasto per la base e provvedeva alla cottura. A pranzo consumavamo quella e ci bastava. Parlo dei tempi duri del secondo conflitto mondiale e dell'immediato dopoguerra. Soltanto la domenica si riusciva a mettere a tavola un secondo piatto.
Da allora, il 2 novembre, ho continuato a mangiare la pizza. Lo farò pure quest'anno. Ovviamente, essa non è più quella di Gennarino Muoio che resta (certamente lo era), nel mio immaginario, di una bontà assoluta, inimitabile.
L'accostamento tra la pietanza e la commemorazione dei morti nessuno me lo ha mai spiegato. Penso che, evitando di applicarsi ai fornelli, le nostre mamme e, prima ancora, le nostre nonne potevano dedicare più tempo al culto dei cari defunti.
Ad Amalfi la visita al cimitero comportava l'arrampicata faticosa su una montagna di scalini. Ora, grazie al cielo, dopo un'attesa durata decenni, ci si arriva comodamente in ascensore. Da vivi e da morti.
© Sigismondo Nastri
(dal libro 'A Cannarizia, Areablu edizioni)
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 104695101
di Sigismondo Nastri - Gli atranesi erano fieri, e lo sono ancora, della festa che organizzano il 22 luglio, nella ricorrenza della protettrice, Santa Maria Maddalena. L'indimenticabile Michele Buonocore, vigile urbano, ma anche poeta e cultore della storia e delle tradizioni locali, mi recuperò i versi...
È instancabile il lavoro del Gruppo Cava Storie, che in vista dell'ultimo concerto italiano di Taylor Swift ha avviato delle minuziose ricerche sulle sue origini. In un articolo a firma di Aniello Ragone, edito su La Città di Salerno, si rivela come la famiglia della popstar internazionale fosse originaria...
Oggi, 18 luglio, si celebra il Nelson Mandela day, una giornata internazionale dedicata a onorare la vita e l'eredità di Nelson Mandela, uno dei leader più iconici e influenti del XX secolo. La data non è casuale: il 18 luglio è il giorno del compleanno di Mandela, nato nel 1918 in un piccolo villaggio...
Una brillante carriera militare, poi il buen retiro a Pompei, nella cittadina campana, famosa per la bellezza del paesaggio e le vedute sul golfo di Napoli, che attirava anche personaggi come Cicerone e Agrippa. È quanto emerge dall'iscrizione su una tomba trovata durante i lavori per la realizzazione...
Quest'anno ricorre il 210° anniversario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri, un'occasione per riflettere su oltre due secoli di servizio e fedeltà allo Stato e ai cittadini. La storia dell'Arma inizia in un periodo di grandi cambiamenti e incertezze, segnato dalla caduta di Napoleone Bonaparte...