Tu sei qui: Storia e StorieLa scomparsa di Nina Farano Fortin, la “sposa bambina” del dopoguerra originaria di Cava de' Tirreni
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 29 novembre 2023 15:14:20
A ottantanove anni, si è spenta nella sua casa di Fallbrook in California Nina Farano Fortin, la "sposa bambina", cavese d'America e americana di Cava.
Ha avuto appena due mesi per godersi il piacere di vedere la sua storia pubblicata su quel libro che aveva sempre sognato. Ma quel libro, "Nina" (una biointervista a cura di Franco Bruno Vitolo) contribuirà a fissare nel tempo la sua vicenda personale, per certi versi eccezionale.
Il suo matrimonio con il soldato americano George Fortin nel 1951 ebbe una risonanza nazionale ed anche internazionale: servizi fotografici sulle riviste, un cinegiornale sul matrimonio diffuso tramite Settimana Incom in tutti i cinema italiani, il servizio del grande fotoreporter dell'americana Life David Lee che cominciò da qui la sua carriera, addirittura la sceneggiatura per un film scritta dal regista Sergio Corbucci.
La particolarità del matrimonio consisteva nel fatto che George, allora ventiquattrenne, l'aveva incontrata nel 1943 che lei aveva nove anni, a Passiano, frazione di Cava de' Tirreni, durante lo Sbarco degli Alleati, e le aveva promesso che in caso di sopravvivenza sarebbe venuto dagli USA e l'avrebbe sposata. E così fu, otto anni dopo.
Per tutti, sembrò soprattutto una storia d'amore. In realtà, se per George la promessa era la speranza della sopravvivenza, da parte di lei c'era anche un retroterra di povertà, e, più in generale, il matrimonio era la materializzazione del sogno Americano per l'Italietta piccola del secondo dopoguerra.
Insomma, una storia con luci ed ombre, vissuta sempre da Nina con dignità... e con tanta nostalgia. Ha avuto dalla vita delle lezioni anche dolorose (la povertà, la migrazione, una malattia seria, un brutto incidente), ma ha saputo sempre superare il tutto con dignità, forza d'anima, vivacità intellettiva... e con il sorriso dell'ironia e dell'amore.
E ora, con il ricordo dettato dal libro e con le testimonianze di chi l'ha conosciuta, rimarrà nella memoria e nel cuore della sua Cava, che non ha mai lasciato del tutto e che è rimasta per sempre nel suo cuore.
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 1020129109
Apre al pubblico, all'interno dell'iniziativa della Casa del Giorno, l'ipogeo della grande Casa di N. Popidius Priscus. Raggiungibile attraverso una scaletta interna, il piccolo ma suggestivo ambiente sottoposto conserva nel suo antro due nicchie larario (edicole sacre) affiancate e un antico pozzo....
di Sigismondo Nastri "Il ricordo è l'unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati" è il motto del mio blog (www.mondosigi.com), preso in prestito da Jean Paul (pseudonimo di Johann Paul Friedrich Richter, scrittore e pedagogista tedesco: Wunsiedel, 21 marzo 1763 - Bayreuth, 14 novembre 1825)....
Mentre in molte località campane il giorno della Commemorazione dei Defunti è segnato dalla dolcezza dei torroncini chiamati "ossa dei morti", in Costiera Amalfitana c'è una tradizione diversa, nata da radici più rustiche e di praticità. Qui, infatti, il 2 novembre si porta avanti una tradizione gastronomica...
di Sigismondo Nastri - Sull'alluvione di Maiori, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 1954, ripropongo qui, tratta da un mio articolo, pubblicato sul quotidiano "Il Tempo" del 24 ottobre 1974, la testimonianza dell'onorevole Francesco Amodio, che all'epoca di quella calamità era sindaco di...
di Sigismondo Nastri - Ho ancora vivo nella mente il ricordo di quella mattina del 26 ottobre 1954. Giovane corrispondente di provincia, mi trovai catapultato sul luogo che mostrava, in maniera a dir poco drammatica, i segni di una tragedia immane, consumatasi nel cuore della notte. Era già da tre anni...