Tu sei qui: Storia e StorieLa saggezza di un popolo (19)
Inserito da (Admin), venerdì 28 marzo 2014 11:29:19
di Antonio Schiavo
E' da un bel po' che non aggiorno questa rubrica. Non per pigrizia o cattiva volontà ma perché, come più volte ho avuto modo di evidenziare, in assenza del supporto di voi lettori mi riesce sempre più arduo continuare a tener fede all'impegno preso.
Materia per questa puntata comunque sono riuscito a trovarne. Ci ho messo solo più tempo a raggranellare le famose perle di saggezza che,tra l'altro, se hanno trovato anche legittima e giusta cittadinanza nel forum on line "Sei di Ravello se..." è perché siamo convinti che la strada verso il futuro è lastricata di pietre forgiate dalla sapienza e dalla cultura dei nostri padri.
Comincio proprio con il proverbio attinto alla fonte sempre zampillante di Raimondo Mansi.
E' comm'a nu cravone: si non te tegne te coce:
Non si scappa,comunque vada ne sei coinvolto.
con una variante:
Comm'a nu cravone:quanno è appicciato coce,quannno è stutato tegne.
Pure ‘e sfuttute,vanno n'paraviso:
Variante laica di uno dei versetti del Discorso delle Beatitudini: Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei Cieli. In realtà è un modo per consolare quelli che subiscono ironie a volte fuori luogo proprio per il loro carattere dimesso.
In mancanza de uommene dabbene facettero a pateme sinnaco:
quando non si riesce a trovare persone degne di un incarico,ci si deve accontentare di quello che passa il convento
più o meno collegabile a :
n'tiempo de tempesta ogni purtuso è puorto
che però è più riferito a chi non va troppo per il sottile nelle sue scelte.
N'coppa a mano:
Contemporaneamente. Azione che si compie o parola che si dice accavallandola ad altre.
‘A furtuna vene da ‘n'arrapruta de cascia o da n'arrapruta de coscia:
cambia una vocale ma il cinismo di questo proverbio(o forse il realismo)non richiede traduzione.
Chi nun tene denare fa progetti, chi tene denare accatta oggetti:
spesso nella vita, per realizzare i sogni, non bastano le buone idee se non supportate da risorse finanziarie.
Collegato al classico proverbio napoletano:
Senza sorde nun se cantano messe
Dint'a nu matrimonio de paccheri tu facisse ‘o sposo:
Attento ad esporti o impicciarti perché i contraccolpi o le reazioni dell'interlocutore o dell'avversario potrebbero essere fatali .
S'è pigliato collera:
E'rimasto deluso,amareggiato,dispiaciuto.
A differenza del vero significato italiano della parola "collera"che evidenzia ira ,rabbia, nell'accezione dialettale manifesta piuttosto uno stato d'animo di intima sofferenza.
Tene ‘o culo che s'arrobba ‘a pettola:
Ha la coda di paglia
Aggio pigliato cu ‘na botta ddoje fucetole:
Ho preso due piccioni con una fava.
(continua)
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 10034108
Il rito del truocchio Quando il sole scalda le colline e l’erba falciata dorme stesa sulla terra, inizia il rito antico del truocchio. Si aspetta il tempo giusto, quello che solo gli occhi esperti sanno riconoscere: quando il fieno è asciutto, leggero, profumato. Due persone, legate non solo dalla fatica...
Sono trascorsi 27 anni dalla tragica notte del 5 maggio 1998, quando una colata di fango e detriti scese a oltre 70 chilometri orari dal Pizzo d'Alvano, travolgendo i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello. Il bilancio fu devastante: 161 vittime, migliaia di sfollati, interi...
Torino, 4 maggio 1949. Un boato squarcia il silenzio sulla collina di Superga. Alle 17:03, il Fiat G.212 della compagnia ALI, siglato I-ELCE, si abbatte contro il muraglione posteriore della basilica. A bordo, l’intera squadra del Grande Torino, di ritorno da Lisbona dopo un’amichevole organizzata per...
"Non tutti gli amici sono uguali. Alcuni attraversano il tempo con noi, mutando forma ma non sostanza, restando presenti anche quando i ruoli cambiano, le stagioni della vita si susseguono, e il mondo intorno sembra trasformarsi. Vincenzo Palumbo, per Secondo Amalfitano, è stato questo: un punto fermo,...
Il letto di traverso a sbarrare la porta della camera da letto per proteggersi dalla furia del Vesuvio, i resti di alcune vittime e gli oggetti quotidiani, segnali di una vita, poi bruscamente interrotta e che ancora una volta raccontano l'unicità di Pompei e dei suoi ultimi istanti prima della fine....