Tu sei qui: Storia e StorieLa Badia di Cava, tra antiche ricette benedettine e piante officinali: grande successo per il primo appuntamento /FOTO
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 13 ottobre 2022 07:36:07
Grande partecipazione al primo dei due appuntamenti in programma all'Abbazia Benedettina di Cava de' Tirreni, incentrati sulle attività che nel corso dei secoli hanno caratterizzato lo scorrere della vita monastica. Fari puntati, infatti, sulle antiche ricette dei monaci benedettini e sulle piante officinali.
Domenica 9 ottobre, i numerosi visitatori che si sono recati all'antico cenobio benedettino cavense, oltre alla consueta visita guidata nel corso della quale sono stati illustrati i percorsi e gli ambienti più suggestivi dal 1011 ai giorni nostri, hanno avuto modo di immergersi in un'esperienza sensoriale, ammirando piante di aloe, malvarosa, rosmarino, lavanda, alloro, mirto ed albacedro.
In esposizione, su un tavolo magistralmente addobbato per l'occasione, numerose spezie essiccate che, con il loro inconfondibile odore, hanno catturato l'attenzione dei presenti: anice stellato, camomilla, menta, salvia, timo, malvarosa e finocchietto.
Il tutto partendo dagli studi ottocenteschi del monaco Ildebrando Milano e che sono custoditi presso la Biblioteca della Badia di Cava. Infatti, tra i dotti monaci al servizio dell'Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava de' Tirreni, in quel periodo si annoverava Ildebrando Milano, nato a Napoli dai Conti Milano nel 1830, prese i voti nel 1855.
Coltissimo in Scienze naturali ed in Botanica, nel corso della sua permanenza alla Badia di Cava ha lasciato copiosi scritti, tra cui le apprezzate "tavole fitotomiche", risalenti al 1891, per la delucidazione della flora medica economica industriale.
Al termine della visita, ai presenti è stato consegnato un delizioso omaggio, il biscotto del benedettino, un antico dolce preparato dalle mani sapienti dei monaci e che da secoli ne custodiscono gelosamente la ricetta. Nel preziosissimo Archivio della Badia di Cava, infatti, tra gli innumerevoli registri conservati c'è anche quello della cucina dal 1730 al 1734 nel quale sono riportate, giorno per giorno, tutte le pietanze cucinate per i monaci.
Prossimo appuntamento con la visita guidata e con le antiche ricette benedettine, domenica 16 ottobre alle ore 16,30.
Per prenotare, è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al numero 3471946957. Ingresso: 3 euro.
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 101965102
Il rito del truocchio Quando il sole scalda le colline e l’erba falciata dorme stesa sulla terra, inizia il rito antico del truocchio. Si aspetta il tempo giusto, quello che solo gli occhi esperti sanno riconoscere: quando il fieno è asciutto, leggero, profumato. Due persone, legate non solo dalla fatica...
Sono trascorsi 27 anni dalla tragica notte del 5 maggio 1998, quando una colata di fango e detriti scese a oltre 70 chilometri orari dal Pizzo d'Alvano, travolgendo i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello. Il bilancio fu devastante: 161 vittime, migliaia di sfollati, interi...
Torino, 4 maggio 1949. Un boato squarcia il silenzio sulla collina di Superga. Alle 17:03, il Fiat G.212 della compagnia ALI, siglato I-ELCE, si abbatte contro il muraglione posteriore della basilica. A bordo, l’intera squadra del Grande Torino, di ritorno da Lisbona dopo un’amichevole organizzata per...
"Non tutti gli amici sono uguali. Alcuni attraversano il tempo con noi, mutando forma ma non sostanza, restando presenti anche quando i ruoli cambiano, le stagioni della vita si susseguono, e il mondo intorno sembra trasformarsi. Vincenzo Palumbo, per Secondo Amalfitano, è stato questo: un punto fermo,...
Il letto di traverso a sbarrare la porta della camera da letto per proteggersi dalla furia del Vesuvio, i resti di alcune vittime e gli oggetti quotidiani, segnali di una vita, poi bruscamente interrotta e che ancora una volta raccontano l'unicità di Pompei e dei suoi ultimi istanti prima della fine....