Storia e StorieCosta d'Amalfi, Novembre 1977: quando gli studenti bloccarono la Statale 163

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Costa d'Amalfi, Novembre 1977: quando gli studenti bloccarono la Statale 163

Il ricordo della Professoressa Paola Mansi inviato alla nostra redazione con un invito a riflettere

Inserito da (Admin), domenica 20 novembre 2022 11:48:45

AMARCORD Novembre 1977 - di Paola Mansi*

Noi studenti di Minori e Maiori, frequentanti le scuole di Amalfi e Salerno, costretti a viaggiare in condizioni disumane ci mobilitiamo. Scendiamo in strada a impedire la viabilità, al nostro fianco anche i genitori a sostegno di una protesta condivisa.

Dopo quattro giorni di blocco dei pullman otteniamo ben tre corse aggiuntive e solo per Minori il mitico "bis" per Amalfi.

Una conquista!

A seguito di questa "vittoria" si attivano anche gli studenti di Cetara ottenendo, a loro volta, una corsa addizionale.

All'epoca vi furono anche delle denunce, cancellate, successivamente, dall'indulto del Presidente Pertini, emesso nell'agosto del '78 pochi mesi dopo la sua elezione al Colle.

A distanza di 45 anni sembra che nulla sia cambiato.

I nostri studenti incontrano le medesime difficoltà nei trasporti.

Lo stesso a ogni inizio di anno scolastico.

Se ne parla. Si discute. Si fanno incontri. Si cercano soluzioni.

Poi tutto cade nell'oblio.

Il pantano ristagna.

Ma anziché incrementare il traffico su gomma per raggiungere le scuole, non avrebbe una sua logica che altri paesi lungo la costa potessero ospitare succursali delle secondarie di secondo grado.

Con un interesse anche a quegli istituti i cui corsi di studi hanno indirizzi attinenti alle realtà ambientali e connotative della Costa d'Amalfi.

Magari un istituto agrario che fornisca ai nostri studenti competenze e conoscenze tali da affezionarsi viepiù al proprio territorio; quanto più auspicabile, non ci sarebbero soluzioni nell'immediato per la nostra fragilità idrogeologica, ma sortirebbe effetti sicuramente migliori dei nostri che siamo solo "chiacchiere senza distintivo".

Una offerta più ampia e varia potrebbe, inoltre, arginare il fenomeno della dispersione scolastica. Esistono differenze tra le scuole di città e quelle di provincia. Si ritiene infatti che queste ultime abbiano migliori risultati grazie alla maggiore dotazione di capitale sociale delle piccole comunità rispetto ai grandi centri urbani.

Investiamo nella cultura per i nostri figli, i nostri studenti, i nostri cittadini futuri.

Se questo vi sembra parva res!

 

*Insegnante e Consigliere di maggioranza del Comune di Minori

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