Tu sei qui: Storia e StorieBill Clinton innamorato della ceramica vietrese: quando acquistó quel servizio di piatti donatogli al G7 di Napoli
Inserito da (redazionelda), martedì 25 settembre 2018 10:47:42
Luglio 1994: Napoli ospitó il G-7. Ad accogliere i Capi di Stato e di Governo dei sei paesi più industrializzati del mondo il neo premier Silvio Berlusconi che scelse come dono, da parte del governo italiano, un pregevole servizio composto di piatti in ceramica artigiana del celebre laboratorio Solimene di Vietri sul Mare. Ad apprezzare maggiormente l'omaggio, 12 piatti piani, altrettanti fondi e alcuni altri da portata, rigorosamente decorati a mano con i colori (dal verde acquamarina al blu, al verde, al giallo paglierino) e i motivi classici vietresi, il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e sua moglie Hillary.
Quel regalo, recapitato con un biglietto da parte del diplomatico Giorgio Franchetti Pardo, impegnato nell'organizzazione del vertice, fu talmente gradito dalla coppia presidenziale che due anni dopo, al termine del primo mandato elettorale all a Casa Bianca decise di tenerlo per sé. In seguito alla pubblicazione dell'elenco dei regali a titolo personale ricevuto dai Clinton, nella lista figurò anche quel servizio di piatti come dono ricevuto da un diplomatico. Ma il Governo italiano chiarì che si trattava di un omaggio offerto a tutti i capi di Stato e di governo partecipanti. Secondo la legge americana, il presidente può accettare i doni dei singoli cittadini, ma non quelli dei governi stranieri che vanno a far parte del patrimonio dello Stato americano.
Alla fine, pur di avere per sè quei piatti, Bill Clinton decise di acquistarlo e versò alle casse dello Stato americano il corrispettivo di 800 dollari che, a loro volta, furono travasato a quelle italiane.
Sempre in occasione di quello storico viaggio, Hillary fece visita al suo connazionale, Gore Vidal, nella sua splendida villa di Ravello, in Costiera Amalfitana. La "Rondinaia" spalancò le sue porte alla first lady che aveva preferito recarsi dal grande scrittore americano nel suo niente ritiro, piuttosto che partecipare a un party esclusivo organizzato dall'allora consorte del Primo Ministro italiano, Veronica Lario.
Ravello accolse Hillary, accompagnata dalla figlia Chelsea, con grande calore. In serata prese parte a un concerto wagneriano a Villa Rufolo e ricevette la cittadinanza onoraria da parte dell'allora sindaco Salvatore Di Martino.
Fu la seconda volta di una first lady d'America a Ravello. La prima di Jacqueline Keneddy, in quella memorabile vacanza nell'agosto del 1962. Fu sempre Gore Vidal, suo fratellastro (avevano un patrigno in comune), a suggerirle il soggiorno,per tre settimane, a Palazzo Episcopio, antica dimora di proprietà dei Duchi di Sangro, già residenza di Vittorio Emanuele III.
Ma vi è stata una terza first lady - anche se non "in carica" - a soggiornare a Ravello. Melania Trump nel 2012 soggiornò in una suite dell'albergo Palazzo Avino - tra i migliori 60 hotel di lusso al mondo. Una visita senza Donald, rimasta in incognito e senza ancora la tirata di prima donna d'America.
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