Tu sei qui: Storia e StorieAmalfi: la Porta e il Supportico della Marina
Inserito da (redazionelda), venerdì 13 novembre 2015 21:03:00
di Giuseppe Liuccio
La Costa d'Amalfi è un porto aperto sulle rotte del Mediterraneo. Lo intuirono per primi i nostri Padri Amalfitani e già intorno all'Anno Mille diedero vita alla Prima Repubblica Marinara, che attivò traffici e commerci verso l'Oriente e in quelle terre creò fondachi ed ospedali dando vita a fecondi scambi commerciali oltre che economici. Le testimonianze sono esaltate nelle pagine della storia e sono ancora visibili nei monumenti disseminati in lungo e in largo per il territorio. Ed, oltretutto, è possibile ritrovarle nelle tradizioni, nell'enogastronomia, nelle abitudini della quotidianità, oltre che nel linguaggio.
Amalfi lo dichiara e lo ostenta con naturale disinvoltura a quanti penetrano nel cuore antico, ma sempre vivo, caldo ed accogliente della città, attraverso la Porta della Marina, provenendo dall'ariosa piazza Flavio Gioia aperta sul mare verso l'Oriente. Vi sono stato di recente e, dopo una gradevolissima cena, ho fatto una passeggiata a passi lenti in compagnia dell'assessore alla cultura, Enza Cobalto e simpatico fidanzato e con la comandante della locale Polizia Municipale, dott.ssa Agnese Martingano. Tra le tante altre cose ho dichiarato a voce alta, anche se parlavo con me stesso, che una città turistica si lascia apprezzare anche e, forse, soprattutto dalla cura dei particolari. Lo sottolineavo mentre ammiravo quel gioiello di lamia del supportino, che è delabrè, come direbbero i francesi, ed avrebbe bisogno di un restauro per esaltare la visibilità e la fruibilità di una bella pagina di storia della città, così come risalta subito agli occhi e dà fastidio qualche vocale mancante nella lapide che testimonia la riflessione poetica di un Grande. Basterebbero pochi minuti per sanare una ferita Ma torniamo alla Porta.
Sul lato sinistro un pannello di ceramica colorata, realizzato da Renato Rossi (1950), esalta storia e commerci della città siglando con orgoglio il motivo conduttore delle sue imprese, dalle crociate di Fra Gerado Sasso alla battaglia di Ostia immortalata da una bellissima tela di Raffaello: "Contra hostes fidei semper pugnavit Amalphis". Ed il supportico dà la sensazione, fin da subito, di entrare in un museo all'aperto, che ne evidenzia le bellezze di arte e paesaggio antropizzato con quelle lapidi che le esaltano come "anticipo di paradiso" (R.Fucini) ed "Eden ritrovato" (S. Quasimodo).
Il Supportico della Marina,noto e quotidianamente frequentato da residenti e turisti, un tempo si chiamava de Sandala, come, d'altronde, la Porta, che dava l'accesso alla Platea Calzulariorum, dove erano collocate le numerose botteghe dei calzolai, donde forse il nome "de sandala", che aveva anche l'attigua chiesetta di S. Maria de Sandala, venerata dai calzolai. La Chiesetta esiste ancora: E' molto frequentata, anche se ha cambiato nome in S.Maria di Porto Salvo, protettrice dei marinai. Porto Salvo è anche il nome di un buco di delizie gastronomiche, cercato e frequentatissimo da indigeni e stranieri. Ne è regina indiscussa Stella Castello, contagiosa di simpatia, come tutti i Castello.
Per molti è quasi un appuntamento fisso per la gioia degli occhi, del palato e dell'olfatto di fronte allo spettacolo ricco, colorato, intrigante di profumi e sapori della ricca rosticceria: crochettes, arancini, parmigiana di melenzane e zucchine, insalata di riso, ricca, colorata e profumata, fiori di zucca imbottiti o semplicemente pasta cresciuta calda d'olio Il tutto consumato in plein air, in piedi o, se, si è fortunati, ad uno dei pochissimi tavoli disponibili sotto lo sguardo vigile, divertito e soddisfatto di "Stella" luminosa di grazia e di sorriso, coinvolgente con quella parlata musicale e un po' volutamente strascinata, tipicamente amalfitana. Ogni volta che ci capito e, curioso, spio mi viene in mente quella bella poesia di Salvatore Di Giacomo "Donna Amalia a Speranzella". Basta cambiare il nome da Amalia a Stella e l'effetto di immagini, di colori, di simpatia, di profumo e sapori è lo stesso di Stella Castello e delle sue delizie gastronomiche ho già scritto a lungo in altra occasione, ma mi piace fanne cenno anche in questa breve ma intesa pagina della mia "geografia delle emozioni", la rubrica che curo per questo giornale.
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 101744106
Ieri, 10 febbraio 2025, si è celebrato il l'80° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, medaglia d'oro al merito civile, martire della Polizia di Stato. Era nato a Montella, in provincia di Avellino, nel maggio 1909. Quando fu arrestato dalle SS, il 13 settembre 1944, era reggente della Questura...
Il 10 febbraio si celebra in Italia il "Giorno del Ricordo", dedicato alla memoria delle vittime delle foibe e all'esodo delle popolazioni italiane dall'Istria e dalla Dalmazia nel corso e al termine della Seconda Guerra Mondiale, per riflettere su un periodo doloroso e spesso trascurato della storia...
Il gruppo Cava storie, che ha lo scopo di far conoscere a grandi e piccini le bellezze di Cava de' Tirreni e dintorni, specie quelle di cui poco si parla, ha voluto ricordare la nascita delle opere di contenimento del costone roccioso di Marina di Vietri sul Mare. Le opere di contenimento del costone...
Le feste natalizie sono ormai un ricordo, ma la tradizione popolare ricorda che il ciclo non si interrompe: «Dopo le lunghe feste natalizie l'Epifania tutte le feste si porta via, risponde la Candelora ci sono io ancora (2 febbraio), risponde barbabianca "song ‘o ret e tutt quant"(19 marzo San Giuseppe)»....
In Italia, quando si parla dei Giorni della Merla, ci si riferisce ai giorni 29, 30 e 31 gennaio, tradizionalmente considerati i più freddi dell'anno. Questa leggenda, radicata nella cultura popolare, narra una storia affascinante che cerca di spiegare le rigide temperature tipiche di questo periodo....