Tu sei qui: Storia e StorieAmalfi e il corallo, a Ravello il museo che racconta la via rossa del commercio
Inserito da (redazionelda), martedì 10 febbraio 2015 13:46:13
(Di Marcello Napoli - Il Mattino) Racconti e leggende si intrecciano spesso nel seguire le storia sulla via della seta, del sale, dell'oro. Tiffany Filocamo ci invita a considerare come tra Genova, Napoli e Trapani «la via del corallo» ha tappe importanti sin dal tardo Medioevo ad Amalfi, Praiano e Ravello.
In un saggio pubblicato dalla Esi, la studiosa, nata a Ravello, ripercorre prima le tappe simboliche e storiche di questo prezioso dono del mare, poi, da attenta filologa e con quella passione che le deriva da una grande familiarità con il corallo, ci introduce nella storia di ieri e di oggi. «Con tutta probabilità, supportata da documenti, l'esportazione del corallo praticata dagli Amalfitani in Siria durante il IX e X secolo era veicolata proprio dagli Ebrei che ad Amalfi avevano gualchiere e tintorie».
Nel Talmud il corallo è simbolo delle virtù eccelse dell'uomo, della bellezza dei principi di Sion, dal corpo rosso come il corallo. Le funzioni scaramantiche e benefiche del corallo, veicolate da un tradizione che poggia su base alchemica, trapassano in campo medico. Un caso a parte è il corno. Si tratta di un'evoluzione dai corni egiziani di Ammon-Ra ereditati dagli Arabi come amuleti. Di questo monile abbiamo esempi anche nell'arte del ‘400 e ‘500, che la saggista documenta. Proprio la parte archivistico-documentaria è di notevole importanza; nel 1423, nella Cronaca del notaio Dionisio de Sarno, la Filocamo ritrova un esplicito accenno al reddito fiscale dal corallo. Sono i tempi della regina Giovanna II.
Ancora più avanti nella lettura piacevole del testo rinveniamo notizie di un contratto di società tra un padrone Giulia Sebastiano di Amalfi ed un maestro Marco Giovanni Zaza di Trapani. Otto once di corallo, probabilmente pescato con reti nel giacimento di Praiano, figurano in un contratto del notaio Francesco Cimmino di Praiano che consegna il tutto ai fratelli Luigi e Coluccio D'Afflitto.
Trapani sarà anche la capitale indiscussa del corallo Mediterraneo e Torre del Greco la culla del grande artigianato; ma Amalfi e Ravello per commercio nell'antichità e testimonianze non sono da meno. Il Museo del Corallo, di cui Tiffany Filocamo, con la sorella Emilia è conduttrice, fa parte del retaggio genetico di una famiglia, di origini nobili calabresi, trapiantatasi a Napoli, che da generazioni trasforma, commercia e colleziona queste preziose gemme. Un crocifisso attribuito al Sansovino in corallo, oro, cristallo di rocca e argento è il simbolo di questo spazio magico conosciuto nel mondo, frequentato da attori e capi di stato.
Ecco che il libro-documento si trasforma in mappa del tesoro, in sprone per una visita che nutre la mente e lo spirito. Se chiamiamo Divina la Costiera ci sarà più di un motivo.
Molti ce li ha raccontati dal suo punto di vista letterario Domenico De Masi; ora una giovane studiosa, appassionata d'arte e di storia e conservatrice di una tradizione familiare, nobile e antica, ci documenta e racconta d'altro. Tutto sotto il bandone e il segno del rosso corallo.
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