Tu sei qui: PoliticaRifiuti: Comuni Costa d’Amalfi propensi per STO a salvaguardia del personale
Inserito da (redazionelda), lunedì 19 gennaio 2015 17:56:14
La Regione Campania contava di riorganizzare la gestione dei rifiuti urbani con la legge numero 5 del 24 gennaio 2014 ma al momento restano in piedi tante perplessità sulla concreta entrata in funzione del nuovo assetto. Il provvedimento prevede che l'organizzazione e lo svolgimento del servizio si vadano a realizzare con la costituzione di Ambiti territoriali ottimali, costituiti dai Comuni, che avrebbero dovuto insediarsi e convocare le rispettive conferenza d'ambito per decidere le modalità operative del servizio. Prioritariamente, però, ciascun Comune avrebbe dovuto approvare e sottoscrivere una convenzione tipo il cui schema fu pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione lo scorso 7 aprile 2014.
Ad oggi, quasi un anno dopo, solo pochi centri hanno eseguito le direttive calate dall'alto: la maggior parte continua ad essere inadempiente. Dopo gli inviti ad adempiere, il commissariamento è arrivato ed in maniera paradossale. La nomina è ricaduta sul sindaco di Salerno (comune capofila dell'ATO di cui fa parte la Costiera Amalfitana) Vincenzo De Luca, paradossalmente nominato commissario di se stesso. Insieme a tutto ciò si deve considerare la campagna elettorale per le Regionali ormai già iniziata e che, con ogni probabilità, farà slittare l'effettivo inizio (se mai ci sarà).
Ma cosa dovrebbe cambiare in concreto? La Regione ha disegnato ambiti territoriali composti da più comuni chiamati a dovrebbero gestire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti essenzialmente insieme. Un'importante funzione, ad oggi in capo alle amministrazioni comunali, rischia di slittare a livello provinciale. E le Province, oggi, non le elegge più nessuno, essendo la scelta dei consigli provinciali una "cosa loro", cioè dei politici eletti nei comuni.
Se il vantaggio ipotizzato è quello dell'ottimizzazione di uomini e mezzi, gli svantaggi non sono trascurabili e paiono penalizzare soprattutto i comuni virtuosi. Questi, infatti, si troverebbero catapultati a collaborare con comuni che hanno creato enormi buchi di bilancio: in soldoni, aumenterebbe la bolletta della spazzatura per tutti, indistintamente dalle vicende pregresse.
La Costiera Amalfitana rischia clamorosamente la doccia fredda: un'unione con i comuni del salernitano, infatti, potrebbe costare caro ai cittadini del nostro territorio. Anche per questo i sindaci, da tempo, si stanno opponendo al provvedimento come i loro colleghi di quasi tutti i comuni della Campania. I primi cittadini del comprensorio amalfitano sono al lavoro per organizzare un sottoambito territoriale ottimale (STO , acronimo di Sistemi Territoriali Operativi) con un duplice obiettivo: ridurre i costi e preservare i livelli occupazionali. La legge regionale, infatti, prevede la conferma dei soli operatori assunti fino al 2008 mentre i sindaci della Costa puntano a salvaguardare l'organico attuale. Questo lo stato dei fatti: riusciranno a fermare quello che pare essere un vero e proprio salasso? Per adesso, con ogni probabilità, saranno proprio le elezioni a fare da tampone.
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