Tu sei qui: CronacaTarghe straniere, in Costa d'Amalfi Forze dell'Ordine analizzano il fenomeno dei nuovi furbetti
Inserito da (redazionelda), giovedì 4 maggio 2017 12:04:44
E' dilagante, su tutto il territorio nazionale, il fenomeno dei "furbetti della targa". Risiedono in Italia ma si spostano a bordo di auto - spesso di grossa cilindrata - con targhe estere (il più delle volte extra Ue), riuscendo così ad aggirare il Fisco.
Non compaiono come intestatari di auto di lusso, risparmiano (e non poco) su assicurazione e tassa di possesso, e rendono più difficili, o del tutto vani, i tentativi di recuperare le eventuali sanzioni.
Ora il governo ha deciso di stringere le maglie della legge per evitare che il fenomeno si espanda ancora. È in dirittura d'arrivo una riforma al Codice della strada che vieterà a chiunque sia residente in Italia da più di sessanta giorni di circolare con veicoli immatricolati all'estero.
In Costiera Amalfitana, in considerazione del cospicuo transito di veicoli stranieri sulle principali arterie, specie nella bella stagione, Carabinieri e Polizia Locale stanno coordinandosi attraverso l'organizzazione di mirati corsi di aggiornamento e formazione volti a smascherare i nuovi furbetti. L'ultimo confronto stamani al Comune di Maiori con gli agenti della Polizia Locade diretti da Giuseppe Rivello (foto).
La stretta non dovrebbe riguardare i veicoli concessi in leasing o in locazione senza conducente da parte di imprese con sede in un altro Paese dell'Unione europea o aderente allo Spazio economico europeo, né i veicoli concessi in comodato a residenti in Italia e legati da un rapporto di lavoro o di collaborazione con imprese dell'Ue o del See. La situazione delle auto intestate a società straniere e fatte circolare in Italia è un espediente utilizzato per evitare di pagare le multe.
Secondo quanto ricostruito negli ultimi tempi dalle forze dell'ordine in Italia viaggiano diverse migliaia di auto immatricolate all'estero. In Svizzera, soprattutto, ma anche negli Emirati Arabi oppure negli Stati Uniti, o ancora in Serbia.
Poi ci sono i «furbetti» dell'assicurazione, quelli che immatricolano l'auto in Paesi con banche dati non accessibili dalle forze dell'ordine. Negli ultimi anni c'è stato un boom di immatricolazioni in Romania e Bulgaria, ma anche in Polonia, dove non esiste il bollo e le tariffe delle assicurazioni sono più concorrenziali. Sempre che il proprietario dell'auto decida di pagarle, altrimenti avere un incidente con un veicolo del genere può diventare un incubo.
Tutte queste alchimie per evadere le imposte in Italia, o per risparmiare almeno un po' su tassa di proprietà, bollo e assicurazione, dovrebbero ora essere più difficili da praticare. Resta il nodo dei controlli: le auto con targa straniera sono ormai diverse migliaia.
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