Tu sei qui: PoliticaReferendum a Maiori, D’Amato e Sarno: «Quale democrazia senza chiarezza?»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 28 gennaio 2025 10:05:30
Com'è ormai noto, il Consiglio Comunale di Maiori, con la Delibera n. 37 del 26 settembre 2024, ha dichiarato l'irricevibilità delle richieste di referendum abrogativi relative al depuratore consortile e al tunnel Maiori-Minori, avanzate dal Comitato promotore rappresentato dall'avvocato Mario Civale. A seguito di questa decisione, il Comitato ha presentato ricorso al T.A.R. Campania, sezione di Salerno, chiedendo l'annullamento della delibera e l'accertamento dell'illegittimità del silenzio inadempimento del Comune riguardo alla verifica di ammissibilità delle richieste referendarie, come previsto dall'articolo 79 dello Statuto comunale.
Lo scorso 23 gennaio 2025, il T.A.R. di Salerno ha dichiarato inammissibile il ricorso, precisando che la giurisdizione in materia referendaria non spetta al giudice amministrativo, bensì a quello ordinario, in linea con la giurisprudenza consolidata di Cassazione e Consiglio di Stato.
Lo Statuto comunale di Maiori, approvato il 23 dicembre 1999, prevede all'articolo 78 l'indizione di referendum consultivi, propositivi e abrogativi, ma manca ancora un regolamento comunale che disciplini le modalità operative per i referendum abrogativi e propositivi. Questo vuoto normativo ha generato un'impasse, impedendo al Comitato promotore di procedere con le sue iniziative.
I referendum proposti si limitano a chiedere l'abrogazione di atti amministrativi già esistenti, ma l'assenza di regolamenti comunali specifici rappresenta un ostacolo per i cittadini che vogliono esercitare il loro diritto alla partecipazione democratica.
Sulla vicenda è intervenuto il gruppo consiliare di minoranza "Maiori di nuovo", composto da Elvira D'Amato e Nicoletta Sarno, che hanno sollecitato l'elaborazione urgente dei regolamenti mancanti e hanno chiesto al Comune di fare chiarezza sulle procedure in corso.
«I referendum proposti dal Comitato - dichiarano i consiglieri di minoranza - sono abrogativi, limitandosi perciò solo a chiedere di eliminare atti amministrativi già in essere. Non è mai stato approvato un regolamento comunale su referendum abrogativo, né su referendum propositivo, a cui lo Statuto rimanda per la relativa disciplina. È di tutta evidenza che il T.A.R., nel proprio recente pronunciamento sulla vicenda in corso, non abbia affrontato in alcun modo il merito della questione, limitandosi alla pronuncia preliminare sulla propria incompetenza in materia. A questo punto è lecito che la cittadinanza abbia risposte chiare su: cosa e come si stanno attivando le procedure dei referendum; quali saranno i risultati concreti che si otterranno; quali le possibili conseguenze. Riteniamo fondamentale informare la cittadinanza che, anche su nostra sollecitazione, è in corso l'elaborazione dei regolamenti referendari mancanti a livello comunale, incluso quello richiesto dal Comitato in quanto abrogativo. Come più volte ribadito in Consiglio, continueremo a fare la nostra parte a livello istituzionale per contrapporci ai progetti del depuratore consortile in area demaniale e dell'inutile tunnel. Siamo a disposizione di chiunque per un vero confronto sul tema».
(Foto: Maria Abate)
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