Tu sei qui: PoliticaGoverno Letta, squadra quasi fatta: giovani, tecnici e volti nuovi da Pd, Pdl e Scelta Civica
Inserito da (Admin), venerdì 26 aprile 2013 14:13:35
Una squadra snella, giovane, con un equilibrio tra esperienza politica e competenza tecnica: è questo il profilo del governo che Enrico Letta sta cercando di costruire in queste ore convulse, dopo le consultazioni con i partiti. Il neo incaricato premier si è preso la giornata di venerdì per "rileggere gli appunti" e fare le ultime valutazioni, consapevole che la riuscita della sua missione dipenderà anche dalla delicatezza con cui saprà comporre un mosaico complesso, dove ogni casella è sotto osservazione.
Diciotto ministri: è questo il numero che Letta avrebbe in mente, per una squadra di larghe intese che includa esponenti di Pd, Pdl, Scelta Civica e alcune figure tecniche. Un equilibrio difficile, soprattutto su dicasteri chiave come l’Economia e la Giustizia.
All’Economia potrebbe approdare Giuliano Amato, nome di garanzia che non dispiace al centrodestra. L’ex premier era anche tra i papabili al Quirinale, e la sua figura di alto profilo potrebbe garantire stabilità a un ministero strategico. Ma Silvio Berlusconi non molla: vorrebbe quel posto per sé - "La dovrebbero dare a me, ma non lo faranno mai" – o, in alternativa, per Renato Brunetta, che ci andò vicino già nel 2004.
Per gli Esteri si fanno i nomi di Mario Monti o Massimo D’Alema, entrambi con un passato istituzionale rilevante. Alla Sanità potrebbe arrivare Maurizio Lupi (Pdl), vicino a Comunione e Liberazione e coetaneo dello stesso Letta.
All’Istruzione, Letta starebbe pensando a Mario Mauro, oggi in Scelta Civica ma con radici in Forza Italia. Alla Giustizia potrebbe essere confermata Paola Severino: il Pdl vuole un nome di fiducia, il Pd non vuole sembrare complice di un "salvacondotto" per Berlusconi, e la permanenza dell’attuale guardasigilli potrebbe essere un compromesso accettabile.
Per lo Sviluppo Economico resta in ballo Corrado Passera, ma circola anche il nome di Dario Franceschini. Al Lavoro il Pd potrebbe spingere Stefano Fassina, ma non è escluso un ritorno di Sergio Chiamparino. Alle Politiche comunitarie, Letta potrebbe confermare Enzo Moavero Milanesi, apprezzato in Europa.
Il Pdl punta a guidare il dicastero delle Riforme con Gaetano Quagliariello. Per le Pari Opportunità, si parla di un possibile ritorno di Mara Carfagna, ma in pole ci sono anche le giovani Anna Maria Bernini e Beatrice Lorenzin, opzioni che potrebbero rafforzare l’immagine di rinnovamento dell’esecutivo.
Letta si muove con cautela, tra pressioni e veti incrociati. Sa che ogni nome può accendere consensi o polemiche. Ma il tempo stringe: il giuramento è atteso a breve, e l’Italia guarda con apprensione al futuro della sua nuova, fragile maggioranza.
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