Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello, Regione attua procedure di commissariamento
Inserito da (redazionelda), lunedì 23 febbraio 2015 22:13:14
Con Delibera di Giunta Regionale numero 52 del 13 febbraio 2015 (pubblicata sul BURC di oggi) la Regione Campania ha avviato il procedimento per l'annullamento della delibera del 5 febbraio 2015 del consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello di nomina del Presidente "per il ripristino dell'ordinaria amministrazione e per il funzionamento dell'Ente nelle more della ricostituzione dell'organo ordinario, al fine di garantire la continuità del funzionamento dello stesso ed evitare ogni possibile danno e pregiudizio".
Conseguentemente nomina un commissario straordinario cui demandare l'amministrazione e la rappresentanza dell'ente nelle more della ricostituzione dell'organo ordinario.
Inoltre dispone di adottare, anche in via immediata, ove se ne determinino i presupposti, ogni atto necessario ad assicurare l'amministrazione e la rappresentanza dell'ente, nelle more della ricostituzione dell'organo ordinario, al fine di garantire la continuità del funzionamento dello stesso ed evitare ogni possibile danno e pregiudizio.
Il provvedimento (scaricabile integralmente a lato) è stato preso nell'ambito dei compiti inerenti alle funzioni di vigilanza e di controllo sull'amministrazione delle fondazioni. Ad oggi non è ancora dato conoscere il nome del commissario chiamato a reggere le sorti della Fondazione Ravello almeno fino alla prossima tornata elettorale.
Nella delibera si contesta "il mancato invio dell'avviso di convocazione anche ad uno solo dei consiglieri legittimati ad intervenire alle sedute del Consiglio generale di indirizzo ( De Mita nda) o l'inosservanza delle norme che disciplinano le modalità e i termini di consegna dell'avviso importano la illegittimità insanabile della seduta e delle deliberazioni adottate; la inosservanza delle procedure di convocazione previste dallo statuto pregiudica irrimediabilmente il corretto funzionamento dell'organo deputato alla elezione del Presidente e del Consiglio di amministrazione e impedisce la partecipazione dei componenti legittimati ad intervenire; la riunione del consiglio generale di indirizzo risulta inficiata dalla partecipazione del sindaco di Ravello, in quanto non componente del medesimo Consiglio di indirizzo; l'assenza degli organi amministrativi previsti dallo statuto pregiudica la prosecuzione delle attività gestionali e impedisce, in particolare, l'approvazione di atti obbligatori previsti dalla legge quali il bilancio previsionale 2015; l'art. 10 del regolamento sulle persone giuridiche private, di cui al D.P.R. 10 febbraio 2000 n. 361, nell'ambito del controllo e della vigilanza sull'amministrazione delle fondazioni prevede nella lettera b) di annullare le deliberazioni contrarie a norme imperative, all'ordine pubblico e al buon costume o all'atto di fondazione".
«Brunetta ha fatto l'unica cosa legale possibile: il commissariamento. Commissariamento evoca situazioni brutte, dissesto, fallimento, liquidazioni. In questo caso il Commissario significa salvezza perché azzera tutto, anche le nomine» aveva detto il segretario generale della Fondazione Ravello, Secondo Amalfitano, nel corso della sua conferenza stampa lo scorso lunedì.
«Il commissariamento sembra voler espropriare il Consiglio di indirizzo regolarmente insediato chiamato a decidere. Sembra che si voglia calpestare la democrazia» il commento del sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier durante l'assemblea pubblica di venerdì scorso.
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