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Tu sei qui: Politica«Dal Governo mezze misure, decido io»: così De Luca annuncia rinvio apertura scuole in Campania
Scritto da (Redazione LdA), venerdì 7 gennaio 2022 16:13:30
Ultimo aggiornamento venerdì 7 gennaio 2022 16:16:45
«In questa condizione credo sia irresponsabile aprire le scuole medie ed elementari il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda, credo che non le apriremo. Ci sarà a breve una Unità di Crisi che prenderà atto di questa situazione, in maniera responsabile. Credo che andremo verso la proroga a fine gennaio. Dobbiamo fare di tutto per mettere in sicurezza il mondo della scuola».
È così che il Presidente della Regione Campania ha dichiarato nella diretta Facebook di oggi pomeriggio, la prima del 2022.
D'accordo o non d'accordo il Governo, De Luca ha deciso così. Ed è sostenuto da moltissimi genitori, che avevano avviato diverse petizioni online per chiedere il rinvio. E per le prossime ore è lecito aspettarsi un'ordinanza regionale con disposizioni più chiare in merito.
«La Regione Campania rimane in zona bianca ed è un risultato davvero straordinario, ma la Campania ha un Rt dell'1,6%. Siamo la regione più a rischio. Vediamo fino a quanto reggeremo in zona bianca. Per adesso stiamo reggendo, ma siamo fortemente a rischio», ha annunciato. I numeri nei reparti di degenza ordinari e nelle terapie intensive, infatti, sono da zona gialla.
Il Governatore, poi, ha espresso forti critiche per le scelte del Governo: «Devo constatare con grande amarezza che l'Italia ha perso tre mesi senza fare sostanzialmente niente. Abbiamo bruciato una condizione di relativo vantaggio rispetto ad altri Paesi. Abbiamo perso tre mesi senza prendere decisioni efficaci e sostanziali e siamo oggi nella situazione che era ampiamente prevedibile. Siamo oltre i 200mila contagi al giorno e non siamo ancora arrivati al picco. Abbiamo continuato a seguire la linea delle mezze misure, con tempi lunghissimi di decisione. Questa situazione è determinata dal fatto che il nostro Governo ha delle contraddizioni interne. Ci sono forze politiche, una di governo e una di opposizione, la Lega e Fratelli d'Italia, che in buona sostanza sono collocate contro una linea di prevenzione del contagio. Il motivo dei ritardi e delle contraddizioni è questo: queste due forze politiche continuano a lisciare il pelo a chi ostacola le misure rigorose. Siamo veramente alla irresponsabilità totale».
«L'unica cosa evidente - ha aggiunto - è che quando i contagi arrivano nell'ordine delle centinaia di migliaia non si può più effettuare il tracciamento e vedere quali sono i contatti avuti dalla persona positiva. Per questo motivo si è accettato di fatto che anche i positivi possano liberamente circolare nel nostro Paese perché è impossibile controllarli. [...] In Italia è come se ormai, di fronte alla valanga di nuovi contagi, ci fossimo rassegnati al fatto che ormai il contagio ce lo dobbiamo prendere tutti».
«Poi c'è un altro luogo comune che si va diffondendo: che tutto sommato il Covid è poco aggressivo con la variante Omicron, che non sono gravi gli effetti. Ma non si capisce che quando si arriva a 250 mila contagi le percentuali di occupazione degli ospedali sono tali che sarai costretto a chiudere tutti gli ospedali per accogliere solo pazienti Covid, con una ricaduta drammatica sui malati non Covid che saranno messi da parte. Ma come si fa a non capirlo?».
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