Di Sigismondo Nastri

Sono tra quelli che dicono NO al transito del Giro d'Italia, dopo il terribile incidente nel quale ha perso la vita il giovane Nicola Fusco.

Qualcuno crede davvero che la Costiera, per promuovere la propria immagine, abbia bisogno di questo tipo di eventi? In un periodo, oltretutto, di vacche grasse (mi riferisco al movimento turistico) che meglio non potrebbe essere.

Forse le viene solo il vantaggio di qualche frettoloso 'nguacchio di bitume su strade maltenute, malridotte, soggette a una mole di traffico insostenibile. Strade a volte abbandonate.

Hanno riesumato per l'occasione la Chiunzi-Ravello della quale si stava perdendo il ricordo. E non è detto che passata la carovana del giro a qualcuno non torni in mente di dichiararla ancora intransitabile. Tanto, fa sapere un vecchio proverbio: "finita la festa, gabbato lo santo". Succede.

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