Tu sei qui: Lettere alla redazioneVincenzo Scannapieco di Maiori e la sua devozione per il presepe
Inserito da (admin), venerdì 12 gennaio 2018 21:25:55
Riceviamo e con piacere pubblichiamo lettera firmata da Chiara Gambardella che, invitata nella propria abitazione da Vincenzo Scannapieco per visitare il presepe artigianale, è rimasta colpita dalla forte devozione e dalla solida fede che animano l'immaginazione e la maestria di questo anziano maiorese nel realizzare un simbolo della tradizione natalizia.
Di seguito il contenuto della missiva.
Gentile direttore,
Natale 2017 è ormai parte dell'anno che non c'è più eppure ne rimane la scia nelle case di tutti, ma soprattutto di cristiani convinti, di anziani e persone vere che ancora tengono alle tradizioni e al simbolo della grotta e del Bambinello, riproducendo nelle proprie case scene di vita quotidiana con case in sughero, villaggi antichi e moderni che si mescolano in un unico grande presepe che mostrano con orgoglio e forte devozione. Questo il caso che voglio condividere con Voi, amici, di cui sono stata testimone oculare.
Nel pomeriggio di mercoledì 10 gennaio sono stata invitata a recarmi nell'abitazione del sig. Vincenzo Scannapieco per ammirare il presepe realizzato con le proprie mani. Marinaio fuochista su navi miliari in gioventù e, una volta finita la guerra, applicato di segreteria, oggi il sig. Scannapieco è un simpatico pensionato di Maiori. Una volta entrata mi sono trovata dinanzi un'intera stanza da pranzo adibita a presepe in ogni angolo, con ricostruzioni di edifici dell'epoca e attuali, inclusa una riproduzione della statua di S. Maria a Mare come quella presente sul lungomare e una discoteca in lontananza con un gioco di luci.
Si respirava un'aria di festa e devozione ed era tangibile la testimonianza di fede di un uomo che ha visto da vicino la morte in mare durante la Seconda Guerra Mondiale e che ogni giorno ringrazia il Signore per quanto gli abbia concesso, nonostante nella sua vita non siano mancate sofferenze e momenti di grande dolore che, però, ha sempre cercato di alleviare grazie alla sua grande fede verso la Madonna.
È bello apprendere che ancora oggi il Natale raccoglie ancora intere famiglie che durante l'arco dell'anno vivono distanti per lavoro o per scelta di vita e che si ritrovano in occasione di questa festività per cantare il Te Deum dinanzi al presepe con i propri cari. Il Sig. Vincenzo ha realizzato un presepe per un figlio che vive in Svizzera proprio per continuare la tradizione di famiglia e sentirlo vicino a sé. E' rassicurante, infine, sapere che esistono ancora i valori della famiglia in un mondo di consumismo sfrenato e di indifferenza completa verso tradizioni e costumi tutti cristiani e soprattutto meridionali di un'Italia ormai globalizzata e priva di dignità e orgoglio nel diffondere nel mondo le proprie splendide usanze.
Chiara Gambardella
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