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Inserito da (redazionelda), martedì 10 dicembre 2019 13:38:01
Riceviamo e pubblichiamo lettera a nome di Carlo De Riso, presidente dell'organizzazione di produttori in Costa d'Amalfi "Costieragrumi" che affronta l'annoso problema della fragilità del nostro territorio. Segue testo.
Da poco più di un anno l'UNESCO ha iscritto "l'arte dei muretti a secco" nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale, in quanto rappresentano un'armoniosa sinergia tra uomo e natura.
In qualità di presidente dell'unica organizzazione di produttori in Costa d'Amalfi, riconosciuta dal ministero MIPAAF, sento la responsabilità di esprimere il mio pensiero in relazione anche agli eventi che si stanno verificando nel nostro territorio.
Negli ultimi tempi le avversità atmosferiche stanno causando non pochi danni alla viabilità in costiera, registrando continue frane e cedimenti di costoni rocciosi. Gli interventi di somma urgenza stanno diventando la normalità, con conseguenti chiusure senza scrupoli di strade, senza tener conto delle esigenze e delle necessità di un'intera cittadinanza che vive e lavora tra mille difficoltà logistiche già nella normalità quotidiana.
Tutti parlano delle rocce che franano sulle strade, senza però considerare che per questi interventi sono stati spesi soldi e se ne continueranno, ahimè, a spendere.
Credo, però, che bisognerebbe accendere i riflettori sull'abitante più famoso della Costa d'Amalfi, ossia sua maestà ‘'il limone''. Infatti, ogni qualvolta si verificano queste calamità o eventi atmosferici particolari, in silenzio tutte le sentinelle (produttori),con mille sacrifici, svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia del territorio,ricucendo questi muretti a secco. L'arte dei muretti a secco, così chiamata dall'Unesco, consiste nell'incastrare come un puzzle pietra su pietra, questa pratica che sembra all'apparenza così semplice e svolge un ruolo vitale non solo nella prevenzione di alluvioni e valanghe, ma anche combattendo l'erosione e migliorando la biodiversità.
Come presidente della OP Costieragrumi (che rappresenta l'80% dei produttori della Costa d'Amalfi), ritengo, prima che sia troppo tardi,che bisognerebbe dare attenzione e aiuti concreti ai produttori, vere sentinelle a salvaguardia del territorio, per la realizzazione sia di muretti a secco che dei pergolati, facendo una programmazione con chi vive la quotidianità della nostra terra,onde evitare catastrofi e tragedie.
Eliminare i muretti a secco, che sono parte integrante delle tecniche agricole dei nostri terrazzamenti insieme ai pergolati,significa cancellare la nostra storia e non tutelare e salvaguardare la Costa d'Amalfi, patrimonio dell'umanità.
Non vogliamo tragedie e medaglie, ma solo aiuti e meno burocrazia.
Carlo De Riso
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