Tu sei qui: Lettere alla redazioneSarai medico per sempre
Inserito da (redazionelda), mercoledì 1 aprile 2020 08:29:50
Riceviamo e pubblichiamo lettera del dottor Salvatore Ulisse Di Palma in occasione del congedo lavorativo del collega Gabriele Mansi.
Onore al merito!
Il professionista serio, preparato, ma ancor di più ricco di umanità, lascia ma sicuramente non farà mancare a quanti ancora avranno bisogno della sua esperienza quarantennale di medico, il suo consiglio, la sua diagnosi, la sua cura.
Le comunità di Ravello e Scala hanno beneficiato della sua professione/missione e, in tutti, c'è un aneddoto, un ricordo, perché Gabriele Mansi non si è mai tirato indietro, sempre in prima linea, sempre disponibile, senza mai guardare l'orologio o se fosse giorno o notte specie quando non esisteva ancora il servizio di guardia medica.
Quante volte ci siamo trovati di notte a casa dei pazienti per soccorrerli e tirarli fuori da situazioni molto gravi e quanto anch' io ho appreso da lui all'inizio della mia carriera medica.
Gabriele sapeva vedere in ognuno dei pazienti il dolore, la sofferenza fisica e, non solo.
Se non fossi stato medico mi piacerebbe, con la voce del semplice, paragonarlo al cosiddetto medico di campagna, a colui che sa di tutto, tutto sperimenta e tutto finalizza alla guarigione del paziente.
Questo mi è sempre piaciuto di lui, la sua semplicità, la sua umanità, il suo essere anche consigliere di una famiglia e il suo rigore professionale.
Indelebile resta, in chi lo conosce, l'immagine dell'uomo della FIAT 500, del professionista accompagnato sempre dalla sua borsa da medico.
Dopo tutto, questo suo atteggiamento, questa sua figura era la continuazione del lavoro di sua madre Iolanda, anch'essa ricordata fra Ravello e Scala come seria e instancabile ostetrica con la sua FIAT 850, nobile nel portamento e carismatica, come più volte mi è stata a più riprese riferita da mio padre e dai tanti miei pazienti che hanno superato un bel po' di anni.
Caro Gabriele, un ricordo porto nel cuore in particolare, di quando anni addietro ci ritrovammo in Ospedale a Salerno accanto al nostro amato e stimato compianto amico Lorenzo Ferrigno, in un momento drammatico che culminò con la sua morte.
Ebbene in quegli attimi guardai i tuoi occhi intrisi di lacrime e, nel silenzio capii quello che volevi trasmettermi, l'impotenza di un medico che deve arrendersi, dove non esistono più tutti gli anni di studio, le linee guida, dove ti senti nudo e disarmato con la consapevolezza della morte che da lì a poco ti porterà via chi ami, l'uomo, il sofferente, perché noi medici siamo uomini, con i nostri limiti, tempi, personalità e tanto sempre da imparare.
Questo, caro amico non te l'avevo mai detto e, oggi lo faccio in se gno di riconoscenza e stima.
Il pensionamento è il giusto traguardo lavorativo di ogni professionista, ma io sono convinto che come per i sacerdoti vale il "Tu es Sacerdos in aeternum" per te varrà "sarai Medico per sempre".
Buon lavoro, perché so che non ti tirerai indietro mai per la tua gente, per tanta di quella gente che ti ama e stima.
Da parte mia incondizionata stima ed affetto e, consentimelo, ammirazione.
Dr. Salvatore Ulisse Di Palma
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