Tu sei qui: Lettere alla redazione«La Ravello che amiamo»: Antonio Schiavo ringrazia dopo una serata indimenticabile
Inserito da Antonio Schiavo (redazionelda), giovedì 7 gennaio 2016 11:19:10
di Antonio Schiavo
Caro Direttore,
sono appena rientrato a casa ma ho ancora nel cuore e nella mente la magnifica serata della presentazione del mio romanzo.
Un momento per me di orgoglio e soddisfazione che non sarebbe stato possibile senza la straordinaria partecipazione di tantissimi concittadini a cui va un nuovo sentito grazie per la benevola attenzione riservatami.
Nell'incantevole location messaci a disposizione dall'amico Franco Fortunato ho visto raccogliersi la Ravello che amiamo, quella che propone cultura e nel contempo ne fruisce; era tutta lì la Ravello che, pur da posizioni politiche diverse se non antitetiche, riconosce che ci possono e ci devono essere momenti di sintesi e condivisione.
Che ciò avvenga per un libro, per un concerto, per una mostra non importa: è essenziale che il vero spirito di Ravello, la vera cifra del nostro essere, emerga.
In maniera spontanea, naturalmente indotta dal patrimonio di sensibilità che è insito in ciascuno di noi.
Peccherei però di presunzione se pensassi che tutte quelle persone presenti fossero lì solo per me.
Certo, mi ha riempito di gioia osservare come un mio lavoro avesse potuto suscitare curiosità e interesse e si stesse traducendo in un attestato di stima.
Ma è altrettanto evidente che, sotto la tua sapiente regia, a mantenere alti l'attenzione e il coinvolgimento emotivo siano stati anche gli interventi dei relatori a cominciare da quelli dei Responsabili degli Enti patrocinanti a cui rinnovo un cordiale ringraziamento per la immediata disponibilità dimostrata.
Come non considerare, infatti, che il successo della serata è stato garantito perché tutti gli interventi si sono caratterizzati per un indiscutibile spessore filologico e culturale: dalla sagace a salace chiave di lettura di Alfonso Bottone, all'interpretazione inappuntabile dei Gaetano Barresi che ha voluto anche, da consumato professionista, sottopormi ad un inaspettato botta e risposta dando così pure un esempio di grande generosità nei miei confronti in considerazione di quelle che normalmente sono le personalità che intervista.
E la stupefacente relazione di Andrea Manzi che ha toccato gli aspetti anche più reconditi e introspettivi dello scritto facendomi chiedere come ci siamo lasciati sfuggire una mente così brillante.
Permettimi infine di ringraziare Gianfranco Cioffi e Vincenzo Palumbo per l'inatteso e generoso supporto all'organizzazione dell'evento.
Un abbraccio riconoscente a tutti.
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