Tu sei qui: Lettere alla redazioneLa Costiera come comunità
Inserito da Domenico De Masi (redazionelda), mercoledì 14 ottobre 2015 21:23:12
di Domenico De Masi*
La Costiera amalfitana può essere considerata come un'unica, piccola città organica di 45.000 abitanti ripartita in tredici piccoli quartieri, corrispondenti ad altrettanti comuni. Nel suo insieme, questa comunità è numerosa quanto Nocera e meno della metà di Salerno. La sua articolazione in tredici comuni, mentre ne frammenta l'abitato, pure ne arricchisce la polifonia attraverso i diversificati apporti di ciascun comune.
La tenue diversità delle singole storie e delle singole culture è ampiamente compensata dalla sorprendente omogeneità del clima, delle bellezze naturali, delle sopravvivenze antiche, della lingua, degli usi e dei costumi.
Insomma, la Costiera potrebbe corrisponde pienamente al concetto di "comunità" così come elaborato da Adriano Olivetti: "La nostra Comunità - egli ha scritto - dovrà essere concreta, visibile, tangibile, una Comunità né troppo grande né troppo piccola, territorialmente definita, dotata di vasti poteri, che dia a tutte le attività quell'indispensabile coordinamento, quell'efficienza, quel rispetto della personalità umana, della cultura e dell'arte che la civiltà dell'uomo ha realizzato nei suoi luoghi migliori".
Nella misura in cui la Costiera si percepisce come "Comunità", è anche in grado di ottenere il pieno rispetto dei suoi diritti da parte della Regione e dello Stato. Nella misura in cui opera come "Comunità", la Costiera è in grado di valorizzare le sue strepitose risorse e di crescere più velocemente e organicamente del resto d'Italia, proponendosi agli altri come modello di sviluppo equilibrato.
La mia presidenza della Fondazione Ravello sarà ispirata a questi criteri puntando alla collaborazione attiva con tutte le organizzazioni, le associazioni, le iniziative, le istituzioni attive sul territorio e disposte ad anteporre la solidarietà al conflitto, la felicità al rancore.
*presidente Fondazione Ravello
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