Tu sei qui: Lettere alla redazione«In campagna elettorale mi sconvolse l’energia di Berlusconi»: il ricordo commosso di Matteo Pisani
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 14 giugno 2023 16:30:11
Nel 1994, un giovane Matteo Pisani, affermato avvocato maiorese, decise di entrare in politica: a coinvolgerlo l'energia di Silvio Berlusconi, già noto agli italiani per le sue "imprese" edilizie e televisive, ma sconosciuto finora alla politica.
Era gennaio quando il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro sciolse le Camere e indisse nuove elezioni per il 27 e 28 marzo. I partiti che avevano dominato la Prima Repubblica si erano sgretolati: Berlusconi fu considerato da molti "un volto nuovo", in un momento di forte sentimento antipartitico da parte degli elettori. Anche Matteo si sentì travolto da una nuova speranza di poter fare qualcosa per cambiare l'Italia e si candidò con "Forza Italia" nel Collegio numero 16.
Di seguito il suo commosso ricordo.
Avevo sentito parlare il Presidente Berlusconi in TV. Ero a Roccaraso con i miei due bambini. La prima reazione che ebbi fu piuttosto contrastante. Pensai che era un uomo di grandi qualità comunicative ma nello stesso tempo piuttosto presuntuoso quando annunciò la sua "discesa in campo".
Poi venne il tempo delle candidature alla Camera ed i miei amici salernitani più cari mi scelsero per rappresentare il Collegio 16 Campania 2 nelle elezioni nazionali.
E così cominciò una bella avventura in cui mi improvvisai "candidato". Tutto cominciò al teatro Manzoni di Milano dove per la prima volta ascoltai Paolo Del Debbio ed Antonio Martino che spiegarono a tutti i candidati nazionali il programma del Movimento Politico. Poi subito dopo, sul palco salì il Presidente Berlusconi che parlò senza interruzione (neanche per un bicchiere d'acqua) per oltre due ore. Ci convinse tutti. Aveva una forza interiore ed una convinzione in questa sua nuova impresa che andammo via sentendoci i "salvatori dell'Italia".
Feci la mia campagna elettorale e l'ultimo giorno prima delle votazioni mi convocarono all'Hotel Vesuvio a Napoli. Con mia grande sorpresa mi dissero che il tavolo dove avrei dovuto cenare era proprio quello del Presidente. Lui arrivò dopo qualche minuto e si sedette accanto a me. Al tavolo c'erano il mio amico Vittorio Gaeta, candidato al Collegio Campania 1, Eleonora Brigliadori con il marito e il Presidente.
Mi sconvolse l'energia di quell'Uomo. Cacciò un foglietto con su il nome di tutti quelli che sarebbero stati i suoi Ministri.
Poi spararono i fuochi d'artificio ed uscimmo sul terrazzo. Mi prese sotto al braccio ed io con non poca emozione gli dissi: «Lei mi ha sconvolto la vita». Lui mi guardò e mi sorrise e disse: «Sei un ragazzo ed a te dico ciò che ho detto a Piersilvio: "vedrai cosa succederà in Italia da domani mattina"» ed aggiunse: «Se resti con me, questa sarà la tua nuova casa ed io ci sarò sempre».
Mi diede il suo biglietto da visita e disse: «Questo è il mio numero personale. Chiamami quando vuoi».
Era sabato 26 marzo 1994. Avevo 37 anni ed il Presidente ne aveva soltanto 57.
Grazie Presidente. Non ti dimenticherò mai.
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