Tu sei qui: Lettere alla redazione'Abuso di necessità', il condono secondo De Luca
Inserito da (redazionelda), venerdì 11 settembre 2015 11:04:46
di Raffaele Ferraioli*
In un'intervista rilasciata alcuni giorni fa alla stampa il neopresidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, ha preannunciato importanti iniziative legislative in tema di condono edilizio dei cosiddetti "abusi di necessita". Il ben noto piglio decisionista dell'ex Sindaco di Salerno lascia ben sperare, anche se gli ambientalisti si sono subito mobilitati, esprimendo il loro dissenso più totale e minacciando azioni di protesta clamorose.
Al di là delle demagogiche prese di posizione dei soliti, intransigenti "mestieranti" della tutela ambientale, il problema è veramente serio e l'attuale situazione di stallo nasconde iniquità assolutamente inaccettabili in un paese civile. A parte gli speculatori di professione, i cittadini (quelli ai quali continua a essere negato il diritto alla casa o proprietari di abitazioni anguste e bisognevoli di piccoli interventi di adeguamento) sono stati a più riprese istigati all' abuso e lo hanno fatto sulla base di esplicite promesse, preannunciate con largo anticipo e poi non mantenute. Hanno eseguito in fretta e furia gli interventi, hanno pagato il conto salatissimo delle oblazioni e non hanno ricevuto in cambio un bel niente se non una bella ordinanza di abbattimento. Sono migliaia quelli rimasti raggirati, vittime di un maledetto imbroglio.
Con una sorta di gioco delle tre carte lo Stato ha perpetrato una vera e propria truffa: ha promesso un condono e di fatto non lo ha concesso, intascando la relativa, salatissima oblazione.
Ben venga, quindi, la sanatoria annunciata per rendere giustizia a chi la merita, ma si faccia attenzione a non perpetuare demagogiche esclusioni e discriminazioni, lasciando fuori ancora una volta, come è stato dichiarato, la Costa d'Amalfi. Il nostro territorio non può continuare ad essere trattato come quella ragazza ancora vergine costretta a rimanere tale e a santificarsi nel tentativo di salvare l'onore della famiglia, nella quale la maggioranza delle sorelle si sono da tempo date al marciapiede. Fuor di metafora, la Divina, dichiarata dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità ma sedotta e abbandonata da troppi anni, deve essere tutelata si, ma senza ottuse chiusure, bensì con criteri obiettivi, razionali, condivisi.
In vista di un eventuale colpo di spugna occorre, inoltre, tenere presente che l'abuso cosiddetto "di necessità" non riguarda solo le abitazioni, ma anche e in particolare le strutture produttive: alberghi, ristoranti, botteghe, laboratori artigianali, bisognevoli di piccoli quanto determinanti ampliamenti, completamenti, integrazioni. Interventi a volte vitali per la piena funzionalità delle strutture, altre volte addirittura imposti da numerose leggi inerenti, ad esempio, all'abbattimento delle barriere architettoniche, alla sicurezza sui posti di lavoro, all'igiene e così via, ma che non possono essere eseguiti perché impediti da una normativa urbanistica schizofrenica.
L'aver posto il problema è, comunque, un fatto assai importante e merita un encomio solenne da parte di chi invoca da sempre nella gestione del territorio intelligenza, duttilità, disponibilità all'ascolto, determinazione, voglia di fare, capacità di ragionare, coraggio di affrontare le tribù dei demagoghi.
A questo punto è proprio il caso di rispolverare quella famosa frase, tipicamente napoletana: "Io speriamo che me la cavo!"
*sindaco di Furore
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