Tu sei qui: CulturaVietri sul Mare, 17 maggio si parla del pavimento di Irene Kowaliska
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 13 maggio 2025 15:15:01
Nel 1939, Irene Kowaliska, artista polacca di origini varsaviane, realizzò un'opera straordinaria che oggi viene finalmente portata alla luce grazie a un'apposita pubblicazione: il pavimento ceramico a grandi figure per la sala da pranzo della Villa Ricciardi, situata sulle colline di Cava de' Tirreni. Un'opera che non solo rappresenta un capolavoro artistico, ma che custodisce anche il racconto di un'epoca di grandi tensioni mondiali, quelle causate dal nazi-fascismo.
In occasione della manifestazione nazionale Buongiorno Ceramica, il 17 maggio 2025, si terrà un evento speciale a Vietri sul Mare per celebrare Irene Kowaliska e la sua arte. L'incontro si svolgerà alle 18:00 presso l'Aula Consiliare e vedrà la presentazione del libro "IRENE KOWALISKA 1939 - La storia di un pavimento ceramico" edito da AREABLU Edizioni.
Il programma dell’evento include i saluti istituzionali del Sindaco Giovanni De Simone e dell'Assessore alla Ceramica Daniele Benincasa, seguiti dagli interventi della regista Giustina Laurenzi e del giornalista Vito Pinto. L’esposizione in riproduzione fotografica del pavimento di Villa Ricciardi sarà accompagnata dalla proiezione del filmato "ARMONIE", che racconta la ceramica di Irene Kowaliska a Vietri.
Il pavimento di Irene Kowaliska, come una testimonianza viva e vibrante, conserva per sempre il ricordo di un'artista che ha saputo trasformare la ceramica in una forma di resistenza e bellezza, donando alla storia un’opera che non si limita a decorare, ma che racconta una parte importante della memoria collettiva.
Irene Kowaliska giunse a Vietri sul Mare nel 1931, e sin da subito si distinse per la sua abilità nell'arte ceramica. Il pavimento che realizzò per la Villa Ricciardi, un'opera di circa ventotto metri quadrati, fu commissionato in un momento storico di profonda inquietudine. A partire da quell'opera, l'artista esprime la sua tensione morale, sociale e umana, dando vita a quattordici figure che, come in una meditazione, raccontano il dolore del periodo e l'animo di una donna che aveva scelto la ceramica come vocazione.
Questo pavimento, che ora si affaccia al grande pubblico grazie alle foto di Gianni Grattacaso e alla pubblicazione curata da Vito Pinto, racconta non solo l'arte della Kowaliska, ma anche la sua capacità di innovare e, forse, rivoluzionare la tradizione ceramica vietrese. La sua arte, infatti, non si limitò a riprodurre tecniche locali, ma inserì un'impronta personale e profonda, mescolando le influenze polacche con il folklore e la tradizione campana, senza mai perdere di vista il suo essere donna e artista.
La ceramica, come scrive Vito Pinto, diventa così il linguaggio per raccontare la propria storia, un "racconto ceramico" che supera i confini geografici e temporali per entrare nella Storia dell'arte. La Kowaliska, infatti, pur essendo giunta da lontano, divenne in breve tempo un punto di riferimento per l'arte ceramica, un simbolo di innovazione e passione per un mestiere che aveva scelto come sua missione.
L'ingresso all'evento è libero.
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