Tu sei qui: CronacaOmicidio di Ravello: Lima accusato di concorso in occultamento di cadavere si avvale di facoltà di non rispondere
Inserito da (redazionelda), mercoledì 13 maggio 2015 18:18:40
(ESCLUSIVA) Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Lima (il compagno di Patrizia Attruia, la donna assassinata a Ravello il cui cadavere era stato rinvenuto il 27 marzo scorso) convocato il 4 maggio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno.
Concorso in occultamento di cadavere: questa l'accusa rivolta al Lima che potrebbe non essere all'oscuro dei fatti come ha sempre dichiarato, nonostante Enza Dipino, ancora in carcere per omicidio colposo, avesse confermato le proprie responsabilità sia per la morte della sua antagonista in amore, avvenuta per soffocamento, sia per l'occultamento del cadavere nella cassapanca.
Ma gli inquirenti vogliono sapere se la Dipino avesse agito da sola in seguito all'ennesima lite con la sua antagonista in amore e se il corpo fosse stato occultato all'interno della cassapanca con la complicità di altri.
E prende sempre più corpo l'ipotesi che Patrizia possa essere stata uccisa nella notte tra mercoledì e giovedì 26 marzo scorso. Di sicuro dopo le 22, orario in cui è stata filmata dalle telecamere di videosorveglianza di una struttura dell'abitato di San Cosma mentre rincasava. Dall'autopsia effettuata sul cadavere è stato accertato che la donna sarebbe morta tra le 40 e le 48 ore precedenti l'arrivo dei Carabinieri (venerdì 27 marzo intorno alle 13 e 30).
Le dichiarazioni della Dipino continuano a non convincere del tutto gli inquirenti che ancora non dispongono di una ricostruzione completa. Quasi tutti i risultati delle analisi effettuate sul cadavere nel corso dell'esame autoptico (prelievo di Dna dalle unghie, misurazione delle varie ferite al volto e al collo, lo scollamento del cranio, rilievo e comparazione di impronte digitali) anche dai Carabinieri del Ris, sarebbero quasi tutte disponibili. Manca soltanto l'esame tossicologico che consentirà al medico legale Giovanni Zotti di stilare la dettagliata consulenza che potrà svelare gli ultimi dubbi e dire come sono andati realmente i fatti.
Accertato che la donna è stata stretta al collo da due mani, verosimilmente, per sua stessa ammissione, potrebbero essere quelle di Enza Dipino che dal carcere non avrebbe ancora fornito risposte convincenti anche a causa della sua condizione psicoemozionale.
Intanto Giuseppe Lima, che aveva dichiarato di essere stato all'oscuro di tutto fino a quando non è stata proprio Enza a mostrargli il cadavere della compagna, vive a casa di suo padre, nello stesso condominio dove si è consumato il delitto. Continua a svolgere piccoli lavori di giardinaggio e al bar della piazzetta di San Cosma, presso cui si ferma di sera per l'immancabile Campari, continua a chiedere quando potrà riappropriarsi dei propri effetti personali ancora chiusi nell'appartamento posto sotto sequestro e soprattutto quando si svolgeranno i funerali di Patrizia, il cui cadavere non è stato ancora consegnato ai familiari e da un mese e mezzo si trova presso l'obitorio dell'ospedale di Salerno.
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