Tu sei qui: ChiesaPer Don Giuseppe Milo laurea in Sacra Liturgia con tesi sull'ambone del Duomo di Ravello
Inserito da (redazionelda), lunedì 15 giugno 2020 19:25:27
Don Giuseppe Milo, parroco di Agerola ha conseguito la laurea in Sacra Liturgia discutendo una tesi su "Simbologia, liturgia e teologia dell'ambone Rogadeo nel Duomo di Ravello".
Il reggente la chiesa di San Martino Vescovo ha incentrato la sua "Thesis ad licentiam in Sacra Liturgia", scritta con il supporto del moderatore Juan Javier Flores Arcas e discussa presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant'Anselmo in Urbe, sull'ambone dell'ex Cattedrale di Ravello realizzato durante l'episcopato del vescovo ravellese Costantino Rogadeo (1094 al 1150).
Le prime attenzioni all'opera si devono all'esperienza formativa che il 38enne sacerdote svolse a Ravello, prima dell'ordinazione sacerdotale, sotto la guida di monsignor Giuseppe Imperato.
«Nelle frequenti visite e nelle celebrazioni pasquali vissute nel duomo di Ravello, ove ho svolto il mio ministero diaconale, ho trovato la luminosa conferma di un'intuizione che ha accompagnato in questi anni il mio percorso culturale e teologico: approfondire nello studio della liturgia e dell'architettura dello spazio sacro l'ermeneutica della sua simbologia per approfondire e comunicare i misteri centrali della nostra fede ivi proclamati e celebrati» ci ha confidato Don Giuseppe che ha aggiunto: «In particolare, il mio sguardo si è rivolto all'antico ambone medioevale, Rogadeo che troneggia nel Duomo di Ravello e che riporta la mente ai secoli in cui il mistero cristiano veniva esposto e comunicato con l'aiuto dei rotoli dell'exultet e con la rappresentazione simbolica e figurativa della Biblia pauperum presente nelle scene marmoree o pittoriche e nelle formelle del portale in bronzo».
Sul suo lavoro ci ha detto: «Il mio piccolo contributo, alla fine degli studi liturgici presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo a Roma, ha voluto leggere in chiave teologica, simbolica e liturgica, l'antico ambone dell'epistola, tentando di sottolineare la profonda meditazione della Risurrezione data dalla simbologia di Giona e dell'ottavo giorno».
Stamattina l'ambone del Duomo di Ravello ha fatto da cornice alla discussione della tesi di Don Giuseppe che si è svolta in modalità online, per via delle restrizioni del Covid-19. E prima di rientrare ad Agerola, Don Giuseppe ha donato copia della sua tesi al Duomo, affidandola nelle mani di don Angel Mansi. A sottolineare il legame con la Città la dedica dell'elaborato: "Ai cari Ravellesi per la loro cordiale accoglienza".
«Sono stato al Duomo di Ravello solamente due anni per terminare la mia preparazione all'ordinazione Sacerdotale - ha ricordato Don Giuseppe - e così il nostro Arcivescovo pensò bene di affidare a mons. Giuseppe Imperato la mia formazione spirituale e pastorale ed è grazie a lui che mi sono innamorato della storia e della fede del popolo Ravellese. Sin da subito mi sono sentito accolto e voluto bene da tutti. Questo studio e approfondimento mi permettono sempre di rimanere legato a questa terra ricca di cultura e di fede».
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