Tu sei qui: Storia e Storie'Tirà o carro p’ ‘a scesa': la saggezza di un Popolo (31)
Inserito da (redazionelda), venerdì 22 aprile 2016 11:45:52
di Antonio Schiavo
Chi l'avrebbe mai detto! Questa rubrica, ha scavallato la ragguardevole soglia delle 30 puntate e vanta anche , come direbbe una vecchia pubblicità della Settimana Enigmistica, "innumerevoli tentativi di imitazione" (anche quotidiana sui social).
Non possiamo che esserne lieti: vuol dire che noi de Il Vescovado ci avevamo visto giusto quando, per primi (per lo meno a Ravello) ci avventurammo in questo viaggio nella cultura e nella memoria popolare.
Rimane un cruccio: la collaborazione dei concittadini- a parte qualche lodevole eccezione (stavolta Stefano) - si è un po' affievolita e l'idea di far partecipare (con apposito concorso) gli alunni delle scuole non ha trovato ancora spazio un po' anche per colpa del nostro Direttore "scurdariello" che ultimamente si distrae un po' troppo frequentemente con attrici e belle modelle.
Non disperiamo e riprendiamo il cammino.
‘Ncoppa a cuotto, acqua vulluta:
Al peggio non c'è mai fine. E' inutile piangere sul latte versato.
Chiappe, chiappine e matarazze:
Si dice di allegra combriccola, che fa il paio con
‘e sore de Vietri (dagli scogli della località, porta della Costiera Amalfitana) oppure
Cricco, crocco e manico a' ncino (o ‘mbrello)
Tirà o carro
Russare . Che è tutt'altra cosa rispetto a :
Tirà o carro p' ‘a scesa:
Vantarsi di una fatica che in fin dei conti è estremamente leggera.
Tene ‘a capa a viento de terra:
E' un superficiale, non dà troppo peso alle cose, si distrae facilmente
Biato chi c' ‘o vede:
Augurio, un po' scaramantico, che si fa a sé stessi per cose positive che potrebbero accadere e avvenire a distanza di tempo
‘Ncapo e ‘mpiero l'anno:
Per tutto l'anno, si dice anche per avvenimenti ricorrenti
Te metto ‘na foca ‘nganna:
Affermazione di estrema virulenza di chi minaccia di strozzare un altro
Lampìame llà:
Ormai non mi fa né caldo né freddo. Quello che accade mi è indifferente
Sta muro e muro c' ‘o cimitero:
Si dice di chi è molto malato o ,figurativamente, di chi è in estreme difficoltà soprattutto economiche
E' fatto ‘n' asciuta de quarto:
Ha sbroccato, è andato in escandescenze.
Teneno a mangiatora vascia:
Si sono arricchiti senza fatica e non sanno o non vogliono impegnarsi. Tanto chi glielo fa fare!
A chi pazzea c' ‘o ciucco nun ‘lle mancano ‘e cavece:
Non si scherza col fuoco.
Sta ‘ncoppa casa de Cristo:
Abita lontanissimo, in un posto difficilmente raggiungibile.
Ad onor del vero, nell'autentico dialetto ravellese, la terza persona singolare viene coniugata aggiungendo il suffisso "ce" e cioè " stace, vace , face".
(continua)
NOTA DEL DIRETTORE
Carissimo Antonio,
interprete dei sentimenti dei nostri lettori, ti saremo sempre grati per questo vero e proprio patrimonio immateriale che ci stai consegnando.
Come promesso, editeremo tutto quanto da te prodotto per una divulgazione totale, specie nelle scuole. Una piccola opera che dovrà essere in ogni abitazione ravellese. Lo faremo di sicuro di concerto con la nuova Amministrazione comunale. A presto!
Emiliano
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1087106103
È morto a Salerno, sua città natale, Nino Petrone, firma storica del Corriere della Sera e per anni protagonista del giornalismo italiano. Aveva 84 anni. La notizia della sua scomparsa, avvenuta nella giornata di ieri, 17 giugno, ha immediatamente suscitato una valanga di messaggi di cordoglio sui social,...
di Massimiliano D'Uva Novanta primavere, ognuna vissuta con il garbo e l'energia di chi ha saputo fare dell'ospitalità un'arte e della gentilezza una vocazione, senza mai perdere la sua innata leadership, fatta anche di autorevole risolutezza. Virginia Attanasio, figura storica e insostituibile de Il...
800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell'area verde della casa del Giardino di Ercole di Pompei, anche detta "casa del profumiere", per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva. L'immissione delle...
Il 2 giugno è il giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, commemorando il referendum istituzionale del 1946 che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo, gli italiani furono chiamati alle urne il 2 e 3 giugno 1946 per decidere...
di Sigismondo Nastri - Ero ragazzo, avevo undici anni nel 1946 quando si svolse il referendum che portò alla nascita della repubblica. Fu una campagna elettorale molto accesa, condotta con comizi, manifesti, volantinaggio, una propaganda assillante. Ricordo l'impegno ad Amalfi, a favore della monarchia,...