Tu sei qui: Storia e StorieLa saggezza di un popolo (9)
Inserito da (Admin), mercoledì 3 ottobre 2012 17:05:05
di Antonio Schiavo -
Non mi sbagliavo.
Tornando a casa per l'estate (perché Ravello è casa non solo per chi la abita ma soprattutto per quelli che le vicende della vita hanno, loro malgrado, portato lontano) la cascina dei proverbi e dei modi di dire locali si è miracolosamente riempita di altro fieno.
Sono stato, infatti, avvicinato da molti amici che mi hanno suggerito altre perle di saggezza antica.
Anche mia zia Ida si è messa a scavare tra le pieghe dei suoi ricordi per portare il suo contributo alla causa.
Don Peppino Imperato mi aveva addirittura conservato un libretto di G.Ianniello, pubblicato recentemente e dal titolo eloquente: "Nepò,vire che te riche", (Nipote, vedi cosa ti racconto)originale raccolta di detti antichi campani.
Tutto ciò mi rende più fiducioso proprio perché resto consapevole che, senza l'aiuto dei miei concittadini, questa ricerca è oggettivamente ardua e più complessa.
Farò di tutto, comunque, per continuare.
La vivo, infatti, come un piccolo atto d'amore per il mio paese che una vita fa, anche per l'arrogante insipienza di chi ne reggeva le sorti, fui (insieme a decine di altri giovani)costretto a lasciare.
Dint'a nu matrimonio de paccheri, tu facisse ‘o sposo:
Amorevole consiglio dato a chi, per costituzione fisica, è preferibile che eviti di litigare.
Tene ‘a cola cacata:
Ha la coda di paglia
Tene ‘a faccia de mesiella:
Si dice di chi appare smunto,magro
Facimmo acqua a pippa:
Non riusciamo ad ottenere i risultati sperati
Mattere campanielle n'ganne a gatte:
Creare equivoci o allarmi ingiustificati
Hanno mangiato culo de gallina:
Si dice di coloro che sono estremamente logorroici e non lasciano spazio, nelle discussioni, alle opinioni altrui
Tene ‘a capa a viento de terra:
Agisce in maniera distratta e svagata. E'smemorato
Si ‘a fatica fosse bona la fecessero li prievete
Si mette in risalto la presunta,scarsa propensione del clero ad impegni gravosi
Uocchie chiene e mane vacante:
Quando, soprattutto in fatto di relazioni tra i due sessi,ci si accontenta delle briciole.
Ll'uocchie sò peggio d'e scuppettate:
Attenzione a malocchio ed invidia
Vole trasì, pè forza,dint'o cappiello d'o prevete:
E' un impiccione
Vole ‘o cocco munnato e buono:
Di chi, senza impegnarsi per nulla, preferisce che gli altri gli risolvano i problemi
Chello che ‘a vecchia vuleva, ‘nzuonno ce jeva:
A volte i sogni sono lo specchio dei desideri reconditi o si assegna agli stessi una valenza predittiva
Facite murì prima a chi ve sape:
In questo modo si evitano giudizi e valutazioni da parte di chi ci conosce bene e può evidenziare i nostri difetti.
Simme cuotte d'acqua vulluta:
Siamo esperti in materia. Non ci lasciamo incantare
(continua)
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 10605106
È morto a Salerno, sua città natale, Nino Petrone, firma storica del Corriere della Sera e per anni protagonista del giornalismo italiano. Aveva 84 anni. La notizia della sua scomparsa, avvenuta nella giornata di ieri, 17 giugno, ha immediatamente suscitato una valanga di messaggi di cordoglio sui social,...
di Massimiliano D'Uva Novanta primavere, ognuna vissuta con il garbo e l'energia di chi ha saputo fare dell'ospitalità un'arte e della gentilezza una vocazione, senza mai perdere la sua innata leadership, fatta anche di autorevole risolutezza. Virginia Attanasio, figura storica e insostituibile de Il...
800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell'area verde della casa del Giardino di Ercole di Pompei, anche detta "casa del profumiere", per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva. L'immissione delle...
Il 2 giugno è il giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, commemorando il referendum istituzionale del 1946 che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo, gli italiani furono chiamati alle urne il 2 e 3 giugno 1946 per decidere...
di Sigismondo Nastri - Ero ragazzo, avevo undici anni nel 1946 quando si svolse il referendum che portò alla nascita della repubblica. Fu una campagna elettorale molto accesa, condotta con comizi, manifesti, volantinaggio, una propaganda assillante. Ricordo l'impegno ad Amalfi, a favore della monarchia,...