Tu sei qui: Storia e StorieLa saggezza di un popolo (8): "Chi tene mala capa, tene bbone cosce"
Inserito da (Admin), lunedì 2 luglio 2012 17:03:36
di Antonio Schiavo
Ce l'abbiamo fatta anche stavolta!
In assenza, però, del contributo di voi lettori (giovani e meno giovani) questa nostra ricerca rischia di esaurirsi.
Hai voglia di scavare nella memoria, di ripercorrere a ritroso gli anni, cercando di ricordare come i nostri padri e i nostri nonni affrontassero le vicende della vita con una filosofia dell'esistenza fatta non di concetti astrusi o di elucubrazioni accademiche, ma con la semplicità pedagogica e -se volete - confortante di un proverbio, di un modo di dire, di una stilla di saggia perizia racchiusa in una frase.
Le fonti possono inaridirsi se non alimentate da sorgenti vive e sarebbe veramente un peccato lasciare che una spessa coltre di oblio vada a ricoprire e nascondere per sempre i saperi e le tradizioni del nostro popolo.
In controtendenza rispetto a quanto avviene in altre parti d'Italia dove si fa a gara per riportarle alla luce della conoscenza globale.
Questa rubrica, intanto, vi dà appuntamento a Settembre e il suo redattore, a Dio piacendo, si augura che con qualche settimana estiva di full immersion nella quotidianità della sua Ravello, quelle fonti possano nuovamente rinvigorirsi.
Tene 'a capa a viento de terra:
si dice di persona svagata,superficiale
E'cchiù fesso de ll'acqua de stocco:
si dice di persona ingenua, credulona
Nun sape fa manco n' "o" co' bicchiere:
si dice di persona senza alcuna predisposizione, ignorante
De l'erva muolla ognuno se ne stuja o cu...
I miti erediteranno il Regno dei Cieli,ma in terra sono fortemente penalizzati e tutti se ne approfittano
Scampa e degne (o regne):
condizioni meteorologiche estremamente variabili
Simme jute pe' ce fa 'a croce e ce simme cecate ll'uocchie:
abbiamo agito verso obiettivi apparentemente favorevoli ma il risultato si è rivelato controproducente.
M'è passata 'a morte pè cuollo: menu male ch'era 'a figlia:
ho avuto un brivido
S'è cuccato a scaveza:
si dice di una persona con molto appetito
Chi tene mala capa, tene bbone cosce:
bisogna programmare bene e attentamente le proprie azioni altrimenti per ottenere lo stesso risultato devi fare doppia fatica
Avimme fatto 'a fine de botte a muro(o a breccia):
come ci siamo ridotti!
N'tiempo de tempesta ogni pertuso è puorto:
bisogna sapersi accontentare, soprattutto in momenti difficili
Zitte, zitte miezz' 'o mercato:
segreto di Pulcinella
Ce manca sempe nu soldo p'agghiustà 'a lira:
si dice di persone incontentabili.
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 10545100
Il rito del truocchio Quando il sole scalda le colline e l’erba falciata dorme stesa sulla terra, inizia il rito antico del truocchio. Si aspetta il tempo giusto, quello che solo gli occhi esperti sanno riconoscere: quando il fieno è asciutto, leggero, profumato. Due persone, legate non solo dalla fatica...
Sono trascorsi 27 anni dalla tragica notte del 5 maggio 1998, quando una colata di fango e detriti scese a oltre 70 chilometri orari dal Pizzo d'Alvano, travolgendo i comuni di Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice a Cancello. Il bilancio fu devastante: 161 vittime, migliaia di sfollati, interi...
Torino, 4 maggio 1949. Un boato squarcia il silenzio sulla collina di Superga. Alle 17:03, il Fiat G.212 della compagnia ALI, siglato I-ELCE, si abbatte contro il muraglione posteriore della basilica. A bordo, l’intera squadra del Grande Torino, di ritorno da Lisbona dopo un’amichevole organizzata per...
"Non tutti gli amici sono uguali. Alcuni attraversano il tempo con noi, mutando forma ma non sostanza, restando presenti anche quando i ruoli cambiano, le stagioni della vita si susseguono, e il mondo intorno sembra trasformarsi. Vincenzo Palumbo, per Secondo Amalfitano, è stato questo: un punto fermo,...
Il letto di traverso a sbarrare la porta della camera da letto per proteggersi dalla furia del Vesuvio, i resti di alcune vittime e gli oggetti quotidiani, segnali di una vita, poi bruscamente interrotta e che ancora una volta raccontano l'unicità di Pompei e dei suoi ultimi istanti prima della fine....