Storia e StorieIl 24 ottobre 1910 la terribile alluvione di Cetara. Danni e vittime anche ad Amalfi e Maiori
Inserito da (ranews), lunedì 22 ottobre 2018 15:42:34
La pioggia, in tutta la Campania, aveva iniziato a scendere dal pomeriggio del 23 proseguendo incessantemente per tutta la notte, causando danni non indifferenti a cose e persone in tutta la regione. Ma nel comune di Cetara la violenza e la tragicità degli eventi fu tristemente memorabile, in termini di distruzioni materiali e di perdita di vite umane. Delle 200 vittime registrate in tutta la Campania, 111 furono solo a Cetara.
All'inizio si pensò che il disastro avesse colpito solo Casamicciola, sull'Isola di Ischia, ma la presenza di una caserma della guardia di finanza a Cetara, dotata di un telegrafo, avvertì il presidente del Consiglio dell'epoca, Luigi Luzzatti.
Cinquanta le vittime a Maiori, ma anche ad Amalfi e Minori qualche persona perse la vita. La situazione fu così grave da portare l'allora Re Vittorio Emanuele III - con il piroscafo Tirreno e la fanteria del 63esimo reggimento - a recarsi, nei giorni appena successivi, sui luoghi del disastro, a disposizione dei quali mise la somma di 50mila lire per i soccorsi più urgenti. Anche il Papa, Pio X, oggi santificato, inviò 5mila lire a favore delle vittime. Insieme ai militari e la Croce Rossa arrivarono anche i fotografi della più importate rivista del Paese "L'Illustrazione Italiana", che testimoniarono la strage con scatti in bianco e nero, ancora oggi indelebili.
L'arrivo del Ministro dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia, Ettore Sacchi, venne documentato dal settimanale "La Domenica Del Corriere", che nell'edizione del 6-13 novembre 1910 dedicò alla terribile alluvione la copertina, con un'immagine illustrata accompagnata da una breve ma efficace didascalia: «Dolori e lutti dell'Italia meridionale: il re visita le rovine di Cetara, nel Golfo di Salerno, distrutta da un nubifragio».
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