Tu sei qui: Storia e StorieFrancis Nevile Reid: il busto del Principe Bambino nella sua collezione a Villa Rufolo
Inserito da (redazionelda), domenica 12 luglio 2020 15:45:14
di Antonio Ferrara
Il 12 luglio 1892 moriva, all'eta di 66 anni, sir Francis Nevile Reid. La morte del signore di Villa Rufolo dovette essere accolta con sincera commozione da parte della popolazione.
Il necrologio pubblicato sul Times il successivo 21 luglio ne sottolineava le doti umane e sociali, le numerose attività attuate, come l'aiuto nella costruzione della strada Castiglione-Ravello, ma anche deplorevoli vicissitudini come l'uccisone di un socio in affari e il tentativo di rapimento da parte dei briganti.
Colui che aveva messo Ravello sulla mappa del Grand Tour, fu, come ben sappiamo, un personaggio di vasta cultura e molteplici interessi. Botanico, agronomo, storico, costruttore: oltre a Villa Rufolo, riuscì ad acquisire il palazzo vescovile che dette in gestione dallo storico Pasquale Palumbo; a Marmorata gettò le basi della Villa dello Carusiello (l'approdo al mare) con la creazione dei circostanti limoneti; ricostruì a sue spese il fatiscente acquedotto "acqua sambucana" (solo per menzionare alcune delle sue opere).
Amico di artisti come il Carelli e archeologi come Michele Ruggiero, direttore degli scavi di Pompei tra il 1864 e 1893, sulla scorta della tradizione inglese del periodo fece propria una discreta collezione di antichità romane e medioevali.
Un'idea si può avere dai pezzi presenti nella torre di Villa Rufolo, ma anche dai vari reperti messi all'asta dagli eredi Tallon sia nel 2008 presso la Sothesby's di New York sia nel 2010 presso la casa d'Aste Delorme Colin du Bocage di Parigi.
Purtroppo l'effettiva consistenza della collezione è tutta da ricostruire.
Ultimamente sul sito della Phoenix Ancient Art mi sono imbattuto nella scheda di un "Busto in marmo digiovane principe della dinastia flavia" del II secolo proveniente da Villa Rufolo e dalla Collezione Reid.
Interessanti i vari passaggi: il busto appare a Londa in un asta di Christies del 16 maggio 1972 e poi nel il 10 dicembre 2010 nella famosa asta di Parigi presso la Delorme Colin du Bocage (stima 12.000 - 15.000 Euro).
L'opera riappare nell' asta del 4 giugno 2014 della Sothesby's, ma stranamente nel catalogo non viene menzionato la provenienza ravellese (stima 60.000 - 90.000 dollari).
Da questo si evince che la dispersione della collezione era iniziata molto tempo prima della vendita della villa avvenuta nel 1974 e dovette avvenire a partire dal 1950 quando la signora Maria Antonietta Haefele in Tallon, fino a quel momento usufruttuaria della villa e con diritto d'uso di tutti gli arredi, comprò anche la nuda proprietà dagli eredi di Carlo Lacaita. Forse la Signora Tallon, giustamente in qualità di legittima proprietaria, lentamente e con costanza pianificò il trasferimento in Francia degli oggetti più importanti e meno ingombranti. Esempio è la testimonianza della presenza del famoso cratere di Sothesby presente sul territorio parigino sin dal 1954, ma non prima.
Nel catalogo della Christies del 1972, inoltre, hanno attirato l'attenzione alcuni elementi scultorei del II secolo come pure due vasi del III e IV secolo a.C. e di provenienza campana, le cui decorazioni sono molto similari al cratere venduto dalla Sothesby's nel 2008.
Purtroppo il catalogo non indica la provenienza e andrebbe verificata la provenienza dei manufatti italiani, anche al solo scopo di definire l'entità della collezione.
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