Tu sei qui: Storia e StorieBen Hur, kolossal di padre in figlio: i Fraulo e il remake 50 anni dopo
Inserito da Gabriele Bojano (redazionelda), sabato 4 aprile 2015 23:50:43
di Gabriele Bojano (Corriere del Mezzogiorno)
Quando un figlio sceglie di fare lo stesso lavoro del padre deve mettere in conto orgogli e pregiudizi.
E deve aspettarsi di tutto, anche dallo stesso genitore, pronto a sfidarlo, a pungerlo sul vivo pur di spronarlo a fare sempre meglio. È il caso di Antonio Fraulo, figlio di Bonaventura, che è un'istituzione a Ravello: già consigliere e assessore comunale ma soprattutto uomo di cinema, di quelli che silenziosamente lavorano dietro la macchina da presa. Una carriera lunga quasi mezzo secolo, iniziata come assistente capo attrezzista e finita da direttore di produzione, che l'ha portato sui set di grandi pellicole, come il mitico «Ben Hur» con Charlton Heston e «Il tè nel deserto» di Bernardo Bertolucci, e, in tempi più recenti, di spot pubblicitari, come quello per la Pepsi con Cindy Crawford, girato in Costiera amalfitana e in cui Fraulo ha fatto avere una particina anche alla suocera.
Ebbene Boni, così lo chiamano gli amici, quando è andato in pensione ha passato il testimone al figlio Antonio, destinato a bissare la sua luminosa carriera. I tempi però sono diversi e ne deve mangiare di pane il ragazzo per poter almeno eguagliare il cursus honorum del genitore! «Per una vita intera - sorride divertito Fraulo junior - mio padre mi ha detto in termini di sfida "quando farai un film come Ben Hur potrai dire di aver fatto il cinema". Il caso ha voluto che, cinquant'anni dopo di lui, posso finalmente dire di averlo fatto anch'io, una cosa che per me è motivo di grande orgoglio!»
Certo che c'è molta differenza tra le due produzioni: «noi - interviene Boni, andando a frugare nel baule dei ricordi - impiegammo quasi sedici mesi per la lavorazione del film, loro, invece, ci metteranno metà tempo; noi eravamo una troupe tecnica composta da quattrocento persone, loro, invece, sono almeno un terzo in meno. E noi, infine, vestivamo cinquemila comparse, loro, invece, poche centinaia e poi le moltiplicano al computer con gli effetti speciali. Noi al massimo avevamo i manichini di gommapiuma, un'assoluta novità venuta dall'America». Però il risultato è lo stesso: kolossal è l'uno, kolossal sarà l'altro.
Antonio Fraulo non può dire molto del lavoro che sta facendo perché quando è stato contrattualizzato ha firmato un patto di riservatezza che gli impedisce, fino a che le riprese non sono finite, di dare informazioni. Quello che è certo è che il suo ruolo è lo stesso che aveva il papà nel «Ben Hur» del 1959, di property master , in italiano trovarobe, e che segue personalmente tra le altre cose la realizzazione delle bighe che avranno un look estremamente moderno rispetto a quelle originali. Dopo aver girato quattro settimane a Matera, che nella finzione cinematografica sarà Gerusalemme, la troupe si è trasferita a Cinecittà dove sarà ricostruito il Circo Massimo per la celeberrima corsa delle bighe. Il kolossal americano, che negli Usa uscirà il 26 febbraio 2016, è prodotto da Paramount Pictures e MGM Pictures per la regia di Timur Bekmambetov, ed è interpretato da attori sconosciuti in Italia, con l'eccezione di Morgan Freeman.
Oltre mezzo secolo fa il protagonista era Charlton Heston: «eravamo molto amici - riprende Boni - e con lui ho lavorato anche per altri film come «Il tormento e l'estasi» in cui interpretava Michelangelo Buonarroti». Il segreto per fare bene questo mestiere, allora? «Avere una buona salute, perché nel cinema è proibito ammalarsi e conoscere l'inglese perché quando gli americani vengono a girare in Italia vogliono essere aiutati nelle traduzioni». Parola di Fraulo padre e figlio.
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 103037102
Il 27 giugno 1544, la flotta del temibile corsaro turco Ariadeno Barbarossa, forte di 154 legni tra galeazze, feluche, lancioni e quattro navi da guerra, si presentò al largo di Amalfi, pronta a saccheggiare e devastare anche le città vicine, da Salerno a Positano. Secondo lo storico Filippo Cerasuoli,...
di Sigismondo Nastri Monsignor Ercolano Marini si dimise da arcivescovo di Amalfi nel 1945 e si ritirò a Finalpia, in una casa di riposo per sacerdoti anziani, dove si spense cinque anni dopo. Al suo posto, nella primavera del 1946, la Santa Sede nominò Mons. Luigi Martinelli, che purtroppo morì prima...
Trentasette anni fa, all'alba del 27 giugno 1988, Maiori si svegliò sconvolta da una tragedia che segnò per sempre la sua storia recente: il crollo di un'ala dello storico Palazzo D'Amato, in pieno Corso Reginna, causato da un incendio doloso. Le fiamme, appiccate nel tentativo di truffare un'assicurazione,...
Streghe, un santo e un liquore a base di noci: cosa li collega? Il 23 giugno, la notte di San Giovanni Battista è una data particolarmente significativa per gli amanti del nocino, segnando l'inizio del rituale di produzione di questo antico liquore. In questa notte speciale, sacro e profano si intrecciano...
La Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, vigilia della nascita del Battista, è considerata la più breve e carica di suggestioni dell'anno, un ponte tra natura, mistero e fede. Anticamente legata al solstizio d'estate, questa notte mescola riti cristiani e pagani, superstizioni e tradizioni...