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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieLettera all’Angelo che mi stava aspettando
Scritto da (redazione), lunedì 23 novembre 2020 11:04:50
Ultimo aggiornamento lunedì 23 novembre 2020 12:57:32
Esattamente quarant'anni fa la terra tremò in Irpinia, spazzando via, in novanta interminabili secondi, le vite di 2735 persone, tra cui la tua. Diciotto anni, tante speranze, e una vita davanti che già volevi guardare dritta negli occhi. Eri bella, proprio come tua sorella, mia madre. Hai pagato il prezzo troppo alto di esserti trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Se solo in quell'attimo di panico, alle 19.34, fossi stata più lesta a scappare, se solo avessi preferito un'altra via d'uscita, se quel fine settimana lo avessi trascorso in famiglia, se solo... fossi stata oggi tra noi!
Soltanto cinquanta giorni prima avevi gioito per il matrimonio della tua amata sorella nella splendida Costiera Amalfitana. Eri raggiante e già sognavi con lei come sarebbe stato il frutto di quella promessa d'amore di cui ti piaceva immaginarne il nome. Emiliano sarebbe arrivato a luglio, puntuale dopo nove mesi. Ma troppo tardi per essere cullato tra le tue braccia, di sicuro sarebbero state le seconde più amorevoli dopo quelle di tua sorella, che nonostante tutto trovò la forza di portare a termine una gravidanza cominciata con un dolore immenso. Su di te il destino, che già non era stato magnanimo, volle accanirsi.
Sin da bambino è stata mamma a tenere vivo il tuo ricordo: non c'è giorno in cui, nel riaprire i suoi occhi, lei non pensi a te guardando la tua foto, sempre lì sul comodino, e soprattutto a quanto sarebbe stata migliore la sua vita con te. Mi ha sempre raccontato con orgoglio e un velo di tristezza misto a rammarico, del vostro legame, forte, di straordinaria sintonia, semplicemente indissolubile.
Mi ha sempre confidato che sei stata una ragazza speciale, piena di vita, intelligente, dalla profonda sensibilità, dall'animo nobile, bella davvero. Dopo trentanove anni in cui ho potuto soltanto sognarti, questo è il mio piccolo pensiero per te, dolce zia Rita, un angelo chiamato troppo presto da Dio a far parte della sua schiera celeste.
Mi piace pensare che sia proprio tu, oggi, il mio angelo custode, di cui continuerò a fare memoria nonostante non ti abbia mai conosciuta. Perché nessuno muore sulla terra finchè vive nel ricordo di chi resta.
È bastato soltanto sapere che mi stavi aspettando e che, di sicuro, mi avresti riservato tanto amore.
Emiliano
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