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Tu sei qui: SezioniScaffale Libri Esce “Cosangeles”, i racconti di Paride Leporace sulla provincia di Cosenza negli anni ‘70 e ‘80
Scritto da (redazione), lunedì 22 marzo 2021 15:53:48
Ultimo aggiornamento lunedì 22 marzo 2021 18:09:17
Undici racconti nella cornice di Cosenza, "narrata tra epica di strada e una buona dose di noir". Lo sfondo è quello degli anni Settanta e Ottanta.
In "Cosangeles" (Pellegrini editore) Paride Leporace descrive "una città in bilico tra mitologia e realtà, tra doppiezze e dualismi, e 'cose' che non ci sono più ma che restano incollate alla memoria e paiono portare in una terra mitica, una sorta di 'Itaca dell'anima'".
Due i protagonisti dei racconti. Ciccio Paradiso, alter ego dello scrittore, e Jo Pinter, "un attore di cinema e teatro off, pubblicitario, commerciante, creatori di locali di tendenza che - è spiegato in un comunicato diffuso dalla casa editrice - erano entrati nella leggenda, vitellone rollingstoniano, guidatore di auto sportive per diletto e autore di beffe, biscazziere, cartaro di tarocchi e di cartine ma soprattutto quello che si era inventato il neologismo 'Cosangeles'".
Nato a Cerisano (Cosenza) nel 1962, Leporace ha diretto diversi quotidiani. Esperto di cinema, ha guidato la Lucana Film Commission. Ha scritto il saggio "Toghe rosso sangue". Oggi vive tra Calabria, Basilicata e Campania e "Cosangeles" è il suo primo libro di racconti: per scriverlo ha utilizzato "un linguaggio audace e coinvolgente", con "la fluidità di un discorso indiretto libero che pare raccolto mimeticamente in mezzo alla strada". E così negli undici racconti sono riconoscibili gli anni Settanta e Ottanta, con "le derive esistenziali, i luoghi e i riti dell'estate sulla Costa tirrenica, i locali da ballo e da sballo, i viaggi, le Spoon river generazionali, i fuorisede romani, i malavitosi come Franco Pino (alleato di feroci clan cammorristici) nella parte di se stesso, le feste, i punk, gli hippy, gli ultrà, la voce della radio, i poeti maledetti, i quartieri del centro e della periferia, i cantautori malandrini come Fred Scotti e la 'ndrangheta reggina vista da vicino, con una colonna sonora che spazia da 'Guapparia" ai Joy Division".
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