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Tu sei qui: SezioniDall'Italia e dal MondoGuerra in Ucraina, alla Parata del 9 maggio Putin ribadisce: «Da Nato minaccia a nostri confini»
Scritto da (Redazione LdA), martedì 10 maggio 2022 13:28:23
Ultimo aggiornamento martedì 10 maggio 2022 13:30:11
Il 9 maggio in Russia si ricorda l'anniversario della dichiarazione di resa nazista del 1945, al termine della Seconda guerra mondiale (più nota nel Paese come "Grande guerra patriottica").
Ieri, Vladimir Putin è arrivato sorridente nella Piazza Rossa per assistere alla parata militare. Accolto dagli applausi, è salito sul palco e ha stretto la mano ai veterani presenti e ai vertici dell'esercito.
Quindi ha pronunciato il suo discorso, in cui ha spiegato le ragioni dell'«operazione militare» in Ucraina.
«In questi giorni - ha detto - voi combattete per il nostro popolo in Donbass per la sicurezza della nostra Patria. La Russia ha sempre fatto in modo che esistesse un sistema di sicurezza uguale e indivisibile: nel dicembre dell'anno scorso abbiamo chiesto di concludere un accordo per le garanzie di sicurezza, abbiamo cercato di aprire un dialogo sincero per prendere delle decisioni di compromesso che andassero bene per tutti. Era tutto molto semplice, gli altri Paesi non hanno voluto ascoltarci perché loro avevano proprio altri piani, piani che abbiamo visto: è iniziata un'operazione punitiva nel Donbass, un tentativo di distruggere le nostre terre inclusa la Crimea, Kiev ha parlato della possibilità di riprendere armi nucleari ed è iniziato quindi un sistema militare che minacciava i nostri territori e questo creava una minaccia per noi assolutamente inaccettabile, proprio vicino ai nostri confini».
La guerra, ormai, va avanti dal 24 febbraio, ossia da 76 giorni. L'offensiva russa continua a concentrarsi sul sud e sull'est dell'Ucraina e in particolare su Odessa, base principale della marina ucraina. Al momento le trattative sono congelate, ma una settimana fa Putin ha detto a Macron che la Russia è "ancora aperta al dialogo" con l'Ucraina e che "l'Occidente potrebbe aiutare a fermare queste atrocità esercitando un'adeguata influenza sulle autorità di Kiev, nonché interrompendo la fornitura di armi all'Ucraina".
«Abbiamo visto - ha proseguito il Presidente russo nel Giorno della Vittoria - come hanno iniziato a lavorare sulle infrastrutture militari, hanno cominciato a fornire regolarmente armi pericolose attraverso i Paesi della NATO e giorno dopo giorno la situazione peggiorava, la Russia si trovava potenzialmente sotto un'aggressione, era necessario prendere una decisione unica che non poteva assolutamente essere inevitabile, quella di difendere il nostro Paese. Gli Stati Uniti d'America soprattutto dopo lo smembramento dell'Unione Sovietica hanno parlato della loro eccezionalità, umiliando non soltanto tutto il mondo ma anche i suoi satelliti che devono fare come se non notassero nulla e tutto questo continua, ma noi siamo un altro Paese, la Russia ha un altro carattere, noi non rifiutiamo mai l'amore verso la nostra Patria e le nostre tradizioni, la cultura, il passato delle nostre generazioni, dei nostri avi, abbiamo valori che sono esistiti per secoli e che si è tentato di eliminare e questa degradazione è quello che in passato ha portato alla Seconda guerra mondiale, la russofobia, la ridicolizzazione della memoria delle vittime».
«Oggi voi difendete ciò che hanno difeso i vostri padri, nonni e bisnonni e loro hanno sempre lottato per il benessere e la sicurezza del nostro Paese e noi oggi dai nostri avi come loro discendenti dobbiamo garantire e supportare l'indipendenza della Russia», ha chiosato.
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