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Tu sei qui: SezioniCronacaRevocati i domiciliari al Sindaco di Praiano: non è stata concussione ma induzione indebita
Scritto da (Redazione), lunedì 8 giugno 2020 16:20:18
Ultimo aggiornamento mercoledì 10 giugno 2020 18:39:12
(ANTEPRIMA) Revocati i domiciliari al sindaco di Praiano Giovanni Di Martino arrestato venerdì scorso a Salerno per il reato di concussione. Questa mattina, nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi presso il Tribunale di Salerno davanti al giudice Giandomenico D'Agostino, l'avvocato Antonio Zecca ha fatto valere la sua linea difensiva. Motivata la contestazione, il reato di concussione è stato derubricato in induzione indebita.
Il reato di induzione è previsto dall'articolo 319 quater del codice penale: è realizzabile tanto dal pubblico ufficiale quanto dall'incaricato di pubblico servizio che «abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induca taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità».
L’induzione è punita con la reclusione da sei a dieci anni e sei mesi.
La concussione, invece, è realizzabile solo dal pubblico ufficiale.
Il comma 2 dispone poi anche la punibilità del privato (e questa è l'innovazione più significativa) con la reclusione fino a 3 anni.
E da questo pomeriggio Di Martino torna in libertà col solo divieto di soggiorno nel territorio di Praiano.
Ciò al fine di consentire al Pubblico Ministero, Claudia D'Alitto, di poter svolgere più approfondite indagini così come richiesto dall'avvocato Zecca.
L’INTERROGATORIO
Di Martino ha spiegato, nel dettaglio, tutta la trattativa portata avanti con l’amministratore di condominio che lo ha poi denunciato, facendo notare anche che 250 euro sono una somma esigua per una tangente. Il primo cittadino ha raccontato che quel denaro serviva per avviare una pratica amministrativa lecita e che gli accordi erano stati presi nell’ambito di una serie di riunioni tenute al Comune, alla presenza di altre persone che - a quanto pare - sono state indicate una ad una agli inquirenti. «Tutto è avvenuto alla luce del sole», ha ripetuto più volte, spiegando che la vicenda non riguarda il comune di Praiano né il suo ruolo di amministratore. Di Martino ha sostenuto che quell’importo era destinato ad altri quale acconto sui costi di un procedimento amministrativo. Il tutto, dunque, secondo il sindaco è stato fatto nella trasparenza assoluta e nel rispetto della legge e, se è andato lui in persona e ritirare il denaro, è solo perché in quel momento si trovava a Salerno. Il sindaco ha anche spiegato che si erano sentiti poco prima al telefono con il suo accusatore e che era stato lui stesso a dirgli che, se non fosse stato possibile vedersi, avrebbero potuto organizzarsi poi diversamente.
«Visto il risultato, il Sindaco resta fiducioso nella giustizia in attesa che tutto si muova con rapidità in modo da poter tornare presto sia a Praiano sia al suo ruolo di Sindaco della Comunità» ha dichiarato poco fa al Vescovado l'avvocato Zecca.
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