PoliticaGiorgia Meloni cade nello scherzo telefonico dei comici russi Vovan e Lexus, Piero De Luca: «Gravissima falla nella sicurezza»

Giorgia Meloni, scherzo, comici russi, Piero De Luca

Giorgia Meloni cade nello scherzo telefonico dei comici russi Vovan e Lexus, Piero De Luca: «Gravissima falla nella sicurezza»

La Meloni non è stata la prima a cadere nell’inganno, anche Boris Johnson, ad esempio era stato vittima del duo comico. Ma per De Luca un accadimento del genere «non è tollerabile»

Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 3 novembre 2023 13:01:07

«Figuraccia storica del governo, a causa di una gravissima falla nella sicurezza che avrebbe potuto produrre conseguenze politiche devastanti».

Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue, su quanto accaduto alla premier Giorgia Meloni, vittima di uno scherzo telefonico orchestrato dal duo di comici russi Vovan e Lexus, noto per le loro audaci conversazioni telefoniche con leader e celebrità di fama mondiale.

Il 18 settembre la premier venne messa in contatto, tramite l'Ufficio del consigliere diplomatico, con uno dei due comici che si spacciò per il Presidente della commissione dell'Unione Africana Moussa Faki. Nella telefonata i due comici russi si erano lamentati del fatto che l'Africa non possa chiedere aiuto alle organizzazioni europee, perché «tutti i soldi della Ue vanno all'Ucraina». Meloni, allora, si era detta d'accordo e aveva commentato: «Il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, senza violare il diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a presentare queste idee».

La Meloni non è stata la prima a cadere nell'inganno (anche se per il sottosegretario Alfredo Mantovano «la presidente del Consiglio ha capito subito»). Tra le numerose vittime delle loro burle si annoverano personalità come Boris Johnson, J.K. Rowling ed Elton John.

Ma per De Luca «Non è tollerabile che due comici possano ‘bucare' la rete di controlli e verifiche preventive sugli interlocutori che vengono messi in contatto con la Presidente del consiglio. Ed è ancor più grave accampare scuse o giustificazioni ridicole al riguardo».

Galleria Fotografica