PoliticaFurore, Marchese contro spostamento “La Vela”: «Ideata e realizzata per stare all’aria aperta, ormai parte integrante del paesaggio»

Furore, Costiera Amalfitana, La Vela, scultura, spostamento, restauro

Furore, Marchese contro spostamento “La Vela”: «Ideata e realizzata per stare all’aria aperta, ormai parte integrante del paesaggio»

Secondo la Marchese, nel parere favorevole della Soprintendenza datato 17 dicembre 2021 si approva la «rimozione della scultura esclusivamente per consentirne il restauro», mentre la dicitura «sarà collocata al riparo dalle intemperie», utilizzata dalla dirigente Raffaella Bonaudo, non alluderebbe a uno spostamento fisico, ma a qualche soluzione di copertura che protegga l’opera

Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 10 novembre 2022 12:05:07

Il Consigliere Comunale Capogruppo di "Furore nelle tue mani" Antonella Marchese si oppone, «con riserva di esercitare ogni successiva azione a difesa dell'identità culturale del paese», alla previsione di dare alla statua "La Vela", posta sul solaio della Casa Comunale ai tempi in cui era sindaco il compianto Raffaele Ferraioli, una collocazione diversa «in quanto è solo quella attuale la collocazione più idonea» e chiede «copia di tutta la documentazione afferente ai lavori di rifacimento della piazzetta e della sala sottostante, compresa l'intera corrispondenza intercorsa con la Sovrintendenza di Salerno».

Infatti, secondo la Marchese, nel parere favorevole della Soprintendenza datato 17 dicembre 2021 si approva la «rimozione della scultura esclusivamente per consentirne il restauro», mentre la dicitura «sarà collocata al riparo dalle intemperie», utilizzata dalla dirigente Raffaella Bonaudo, non alluderebbe a uno spostamento fisico, ma a qualche soluzione di copertura che protegga l'opera.

«Ciò premesso - scrive la capogruppo -, si precisa subito che la circostanza del mancato rinvenimento di qualsivoglia atto autorizzativo - su cui sorprendentemente si insiste - non equivale certo a dimostrare che l'opera sia stata installata in modo illegittimo. Basterebbe allegare il dato di fatto - di assoluta ovvietà ed evidenza - che la scultura si trova dove si trova attualmente da anni e che da essa prende il nome la piazzetta. Ma a fugare ogni dubbio è l'atto di donazione, di cui una copia è stata trasmessa alla sottoscritta come al Comune di Furore dal figlio dell'artista, Mariano Mazzella».

Secondo l'architetto, precedentemente membro della Commissione Locale del Paesaggio del Comune di Furore, riporta la Marchese, «è paradossale pretendere - e dunque cercare - un‘autorizzazione per ogni singola opera d'arte allestita a Furore, in quanto l'installazione della scultura come delle altre opere d'arte presenti in paese si collega al noto progetto culturale "Furore Paese dipinto", cui seguì, nel 1994, la nascita dell'Associazione italiana Paesi dipinti. Chi si avventura a dire, velatamente, che l'installazione dell'opera non è assistita da un qualsivoglia atto autorizzativo, commette un azzardo gravido di conseguenze perché dovrebbe sostenerlo altresì per le altre opere che sono state donate al nostro Paese. Per cui si prende la responsabilità di mettere in discussione l'intero Progetto Furore Paese dipinto!».

«Piaccia o non piaccia, la scultura de "La Vela", è un bene di valore artistico, e lo era anche prima di essere accolta ed installata a Furore. "In origine cava", "La Vela" fu esposta in un primo momento presso il Museo "Villa Pignatelli" di Napoli. Una volta donata all'Ente, precisamente nel 1985, è entrata a far parte del nostro patrimonio Comunale. Per cui non difetta di alcuna espressa dichiarazione di valore artistico», scrive la Marchese, che chiama a sostegno una recente sentenza del TAR Firenze che così dispone: "Le opere acquisite nel tempo da parte di un ente pubblico, entrando a far parte del patrimonio dell'ente stesso, hanno assunto la qualificazione di beni dichiarati di interesse storico culturale ex lege [...] senza necessità di accertamento costitutivo".

«E non finisce qui - prosegue la consigliera di minoranza -. L'architetto Mariano Mazzella fa luce su un altro aspetto importantissimo ed imprescindibile: dal Museo "Villa Pignatelli" di Napoli, la statua de "La Vela", ideata e realizzata per stare all'aria aperta, fu trasportata a Furore per essere SALDATA su un basamento in piazzetta e riempita in calcestruzzo. Rimuoverla, pertanto, non solo snatura il paesaggio di cui è diventata elemento costituito e peculiare, ma rischia di provocare la sua irreversibile alterazione. Motivo per cui anche il restauro può e deve avvenire in loco. Del resto, dalle valutazioni tecniche offerte dall'architetto Mazzella, è emerso che gli interventi di impermeabilizzazione della piazza non sarebbero affatto impediti dalla presenza della statua e ben possono proseguire ed essere ultimati, lasciando la scultura nella sua collocazione naturale», chiosa.

 

Leggi anche:

Infiltrazioni nella Sala Fellini, "La Vela" di Furore sarà restaurata e spostata. La Soprintendenza approva ma la minoranza insorge

Galleria Fotografica