Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello, Amalfitano e Valanzuolo replicano a De Masi: Con Brunetta migliore gestione
Inserito da (redazionelda), mercoledì 4 febbraio 2015 19:00:17
«Leggo le dichiarazioni apparse sul suo giornale del 2 febbraio scorso, rese dal primo presidente della Fondazione Ravello, e non posso consentire che restino "voce nel deserto", per la grave infondatezza e tendenziosità che contengono».
Così il segretario generale della Fondazione Ravello, Secondo Amalfitano, attraverso una nota indirizzata al direttore della redazione campana di Repubblica, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dall'ex presidente della Fondazione Ravello, Domenico De Masi in un articolo pubblicate dal giornale il 2 febbraio scorso. «L'ex presidente - scrive Amalfitano - ritiene anomalo che il Segretario Generale partecipi alle riunioni del Consiglio di Indirizzo: evidentemente l'ex, oggi, ritiene anomali lo statuto della Fondazione e le leggi dello Stato che lo prevedono e che lui stesso, ieri, rispettava e applicava. Qual è l'anomalia?
L'ex - continua Amalfitano, non facendo mai il nome del suo ex compagno - ritiene strano che le riunioni si siano tenute a Santa Lucia (sala Giunta della Regione Campania, socio fondatore, non ristoranti del borgo marinari); bene, mi chiedo come è possibile che si stranisca chi, per anni, ha convocato e tenuto diverse riunioni presso la sede della propria Società, a Roma? L'ex si sorprende per le dichiarazioni del Presidente Caldoro, che non sono assolutamente quelle che lui liberamente interpreta alterandone il contenuto ed il senso, e ignorando che sulla riconferma dell'uscente presidente c'era l'accordo unanime dei soci Fondatori sino a 24 ore prima del CdI. Buon gusto, classe, nobiltà d'animo, intelligenza, se possedute, avrebbero dovuto consigliare il silenzio a qualcuno, anche per evitare figuracce barbine. Altri hanno taciuto e steso un velo pietoso su disavanzi di amministrazione, con centinaia di migliaia di euro liquidati dalla mano destra ed incassati dalla mano sinistra. Altri hanno taciuto e lavorato per rilanciare un organismo oramai asfittico e incartato su se stesso. Ma questa è altra storia, è storia di classe, di superiorità e, forse, anche un poco di pena».
A dire la sua è anche il direttore generale della Fondazione, Stefano Valanzuolo, che indirizza al Direttore di Repubblica una seconda nota: «Leggo sul Suo giornale (2 febbraio 2015) le bizzarre dichiarazioni rilasciate dal prof. De Masi a proposito del Ravello Festival. Commovente, in particolare, il suo sincero grido di allarme affinché si trovino un presidente ed un direttore, dal momento che il Ravello Festival si starebbe - a suo dire - "spegnendo". Sono consapevole del fatto che il prof. De Masi ami provocare in maniera fine a se stessa (nel migliore dei casi), ma giova comunque ricordare che le edizioni 2010-2014 del Festival, successive alla sua gestione e coincidenti con la mia direzione (e la presidenza del prof. Brunetta), sono quelle che hanno fatto registrare i massimi storici in fatto di presenze, incassi e riscontro dei media, sia in termini assoluti sia in rapporto al budget impiegato. Certe dichiarazione avventate sono mosse, evidentemente, da rancore e ansia di presenzialismo grossolani e persino un po' patetici».
Domani, intanto, terzo Consiglio di Indirizzo per la nomina del presidente. Sarà davvero il Sindaco di Ravello?
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