Tu sei qui: PoliticaAmalfi. Caso Luchè, interviene avvocato Pisacane: «Sindaco Milano e assessore Cobalto responsabili di quanto avvenuto»
Inserito da (redazionelda), lunedì 7 gennaio 2019 09:31:51
Ad Amalfi non si placano le polemiche scoppiate sul caso "Luchè". Il dibattito pubblico continua a svilupparsi su facebook malgrado le scuse formulate dal rapper napoletano per la sua reazione nei confronti del pubblico durante lo show di Capodanno in piazza Duomo. A intervenire nell'ampia discussione che ha coinvolto l'opinione pubblica amalfitana, l'avvocato Gennaro Pisacane, presidente del consorzio turistico "Amalfi di Qualità", già consigliere comunale e capogruppo di maggioranza della precedente Amministrazione del sindaco Alfonso Del Pizzo. Piascane punta l'indice contro il sindaco Daniele Milano e l'assessore agli Eventi Enza Cobalto, definiti i principali responsabili, politicamente, s'intende, di quanto avvenuto la notte di Capodanno e di aver disatteso le aspettative degli elettori dopo tre anni e mezzo di gestione della cosa pubblica.
«Non ci sono scuse per l'Assessora Cobalto ed il Sindaco Milano. Sono loro i principali responsabili per quanto avvenuto la notte di Capodanno, quando ad Amalfi si è registrato il picco più alto del trash cui ci hanno costretti in questi anni di mandato - ha scritto Pisacane - . La loro principale colpa? Aver disatteso un punto chiave del programma elettorale, quello cioè che gli avrebbe imposto di farsi indirizzare da un esperto esterno su come spendere utilmente i proventi della tassa di soggiorno per arricchire Amalfi di nuovi motivi di interesse. Invece, gonfi di inaspettata presunzione, i due hanno ritenuto di poter fare di testa loro con i risultati che tutti conosciamo».
Il caso Luchè offre la possibilità di una riflessione più ampia, col presidente di "Amalfi di Qualità", che nel dicembre 2014 ha sostenuto Milano nella caduta del sindaco Del Pizzo e del quale oggi ne invoca il ritorno alla politica attiva, che condanna le attuali politiche turistiche del Comune di Amalfi.
«Oggi grazie a loro (Milano e Cobalto ndr), ci siamo ritrovati con gli Arsenali della Repubblica ridotti a luogo di promozione di altre destinazioni turistiche (Umbria); un info point dedicato alla pubblicità di strutture turistiche di altre località; spettacolini in piazza Duomo che deturpano per giornate intere l'immagine più bella della città per dare spazio a generi musicali che nulla hanno a che fare con le nostre tradizioni e tradiscono le attese dei nostri ospiti; locali autorizzati a stare aperti fine a notte fonda, con musica ad alto volume, fastidio insopportabile per turisti e residenti ed adunate di giovani dediti all'alcool ed allo sballo. Questo ci hanno riservato Cobalto e Milano in questi tre anni; e dopo ciò era prevedibile che arrivassero a non accorgersi del pericolo insito nella scelta di uno special guest del calibro di Luchè. Sono loro quindi i principali responsabili di questo disastro, ma sarebbe ingiusto pensare che siano gli unici».
Pisacane non esonera da colpe le minoranze. «Politicamente sono corresponsabili (Milano e Cobalto ndr) di tutto ciò anche coloro che hanno reso possibile l'utilizzo scriteriato ed arbitrario dei proventi della tassa di soggiorno, circa 1 milione di Euro all'anno.
Tra questi ci sono sicuramente anche i consiglieri di minoranza Torre e De Luca.
Ed invero, nel 2014, al Consiglio Comunale convocato per l'istituzione del balzello, il sottoscritto propose un emendamento al regolamento, grazie al quale sarebbe stato impossibile per la politica sperperare questi soldi, che avrebbero dovuto essere spesi necessariamente per cose utili alla città ed al turismo.
Ma questo "vincolo di destinazione" fu mal visto da tutti i consiglieri dell'epoca, compresi Milano, Torre e De Luca; ed è facile capire perché».
A distanza di oltre quattro anni Pisacane rivela che «il balzello era, da loro, voluto non certo per migliorare il turismo e la città, ma solo per disporre di altri soldi per mantenere qualche promessa elettorale. E così fu. Con il voto contrario di tutti i predetti, l'emendamento fu respinto.
A questo punto, perciò, sarebbe anche giusto che tutti si sentissero corresponsabili di quanto accaduto, che sarebbe certamente accaduto anche se ad amministrare fossero stati altri. D'altronde basterebbe ricordare la programmazione estiva delle ultime amministrazioni De Luca per capire che il trash ad Amalfi non è iniziato oggi (ricordate le serate alla Darsena?)».
Per Pisacane la politica di rinnovamento del giovane sindaco Daniele Milano, sostenuto dalla prima ora, sarebbe fallita.
«Se Milano ha fallito - sostiene - è solo perché non ha avuto la capacità di affrancarsi dalle vecchie logiche, che troviamo riproposte completamente nel metodo e nel merito della sua azione amministrativa (vedi lo sperpero di ben 110.000 Euro in 3 anni per la stella).
Ciò tuttavia non autorizza chi queste logiche le ha portate avanti per decenni a gettargli la croce addosso, nella speranza di potersi riproporre facendo fare nuovamente passi indietro ad Amalfi.
Ed allora, responsabili e corresponsabili di questo fallimento abbiano il buon senso di farsi tutti da parte. Di non utilizzare il consenso costruito con le clientele elettorali per proporsi nuovamente.
La prossima volta lascino spazio a chi ha realmente qualcosa da dare a questo paese. A quei padri, mariti e lavoratori che non hanno avuto tempo per dedicarsi alla politica in questi anni solo perché impegnati nella battaglia della vita e la stanno vincendo. Ce ne sono tanti anche nella nostra città. Molti dei quali non disposti a mettersi in gioco perché sanno che sarebbe impari la competizione con i politicanti di mestiere che tutti conosciamo».
E a sorpresa Pisacane rilancia Alfonso Del Pizzo, definito a chiosa del suo post «unico amministratore serio e lungimirante conosciuto in questi anni, abbia il coraggio di mettersi nuovamente in gioco, a capo di una nuova cordata composta principalmente da gente seria. Vedrà che il consenso lo troverà ed io sarò il primo a sostenerlo».
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