Tu sei qui: Musica, Cinema e Teatro"L'Alba magica", torna il rito più atteso del festival Agerola Sui Sentieri degli Dei
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 12 agosto 2023 15:37:17
Da dodici anni è il rito più atteso del festival Agerola Sui Sentieri degli Dei. Per gli amanti del trekking, a Ferragosto torna l'appuntamento con L'alba magica: hiking dal tramonto di lunedì 14 fino all'alba di martedì 15 agosto, pernottamento in altura e concerto all'alba sulla vetta del Monte tre Calli. Muniti di sacco a pelo e scarponcini, affacciati sullo scenario sorprendente a picco sul mare che da Capri con i suoi Faraglioni si allunga fino a Punta Licosa, si attende il sorgere del sole sulle note del Gruppo bandistico "Città d'Agerola". Un'opportunità rara per ammirare con un solo sguardo l'intero litorale della Penisola sorrentina e della Costiera amalfitana insieme.
Il raduno è previsto sabato alle 19.00 in località Crocifisso, nella frazione di Paipo, dove in compagnia di guide esperte ci si incammina sul sentiero verso le alture del Monte Tre Calli. Qui, in vetta, si allestirà il campo per assistere sotto il cielo stellato all'arrivo del nuovo giorno, danzare e godersi il concerto al sorgere del sole, alle 5.00 del mattino.
Un'opportunità imperdibile per escursionisti, amanti di natura e hiking, appassionati della montagna per ammirare con un solo sguardo, su questa terrazza naturale sospesa tra cielo e mare, le curve dell'intero litorale offerte dallo spettacolo che ha inizio all'alba con vista sui due golfi. Panorami unici, tra il Vesuvio, Ischia, Procida, Capri e i suoi faraglioni, Punta Campanella, Punta Licosa e che abbracciano Agerola senza temere rivali. Equipaggiamento consigliato: durante il tragitto si affronteranno salite di lieve intensità ma di breve durata, su fondo roccioso o sterrato. È consigliata una preparazione fisica moderata, abbigliamento comodo e "a strati", scarpe anche basse ma da escursionismo ed eventuale bastone da montagna. Fornirsi di cappello per il sole, acqua e colazione a sacco. E per la notte tende (o sacco a pelo), maglioncino, giacca a vento, torcia. Ma soprattutto munirsi di macchina fotografica.
Giovedì 17 il festival prosegue con Mario Incudine che, al Belvedere Parco Corona, propone un concerto di teatro-canzone, durante il quale canta e racconta, narra e improvvisa aneddoti, dialoga con il pubblico su una scena a luci basse, lontano dal suo abituale sound dirompente che ha conquistato le piazze, sussurrando all'orecchio dello spettatore per portarlo dentro i vicoli della Sicilia di ieri e di oggi. Canzoni scordate, questo il titolo, è un viaggio musicale emotivo che parte dalle canzoni tradizionali, le serenate, i riti della Settimana Santa, i canti dei migranti, quelli di lavoro e le novene, rivisitate in chiave contemporanea con arrangiamenti minimalisti che esaltano la profonda musicalità e comunicabilità della lingua siciliana. In un momento di piena globalizzazione culturale, di musica commerciale e facilmente commerciabile, Mario Incudine propone uno spettacolo intimo, lieve e poetico che attinge al passato per proiettarsi in uno spettacolo moderno in cui la radice della tradizione siciliana si fa viva e ricca di spunti creativi. Il repertorio è composto da canzoni "scordate" nelle miniere, nei campi di grano della Sicilia dei primi del Novecento, nelle sedi dei sindacati dei lavoratori, nelle chiese di campagna. Sono canzoni "scordate" anche nel senso musicale del termine, poco accordate, di quelle suonate dai barbieri, dai contadini, da musicanti improvvisati, da cantori poco intonati, ma che conservano tutta l'anima della Sicilia, terra di migranti verso il Belgio di Marcinelle, verso il Nuovo mondo, di sindacalisti uccisi dalla mafia, di Turiddu Carnevali e Placido Rizzotto, dei poeti Ignazio Buttitta e Ciccio Busacca. E ci sono pure le canzoni "scordate" di Incudine, quelle scritte, incise e mai eseguite dal vivo, assegnate a tracce nascoste dei cd e che aspettavano l'occasione giusta per essere riscoperte.
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