Economia e TurismoVenezia "soffocata" dai turisti: ora sperimenta il conta-persone per gli accessi. Soluzione anche per Costa d'Amalfi?

Venezia "soffocata" dai turisti: ora sperimenta il conta-persone per gli accessi. Soluzione anche per Costa d'Amalfi?

Inserito da (redazionelda), venerdì 28 aprile 2017 10:13:57

Venezia sperimenterà a breve l'installazione di sistemi di conta-persone per regolare l'afflusso dei turisti. Gli apparecchi saranno posti in prossimità di aree strategiche, come il Ponte di Calatrava, all'ingresso della città, il Ponte degli Scalzi, l'imboccatura di Rio Terà Lista di Spagna, i tre ponti di attraversamento di Rio Novo (Ponte di Santa Chiara, Ponte del Prefetto, Ponte dei Tre Ponti), e i moli di arrivo e partenza dei 'lancioni' Gran Turismo, i barconi che scorrazzano le comitive straniere. Lo ha deciso oggi la Giunta comunale, presieduta dal sindaco di centrodestra Luigi Bugnaro. A darne notizia il quotidiano La Repubblica.

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Il governo cittadino ha approvato una delibera-quadro sul turismo (da condividere con lo Stato e altri Enti), "finalizzata a migliorare o limitare l'accesso alla città". Il documento sarà portato al vaglio del Governo e dell'Unesco. Saranno inoltre individuate nuove aree di ristoro per i turisti, da inserire in una mappa tematica, e verrà avviata una vasta campagna di comunicazione delle giornate di maggior afflusso, individuate in base ai dati del 2015 e 2016, e sarà incrementato l'organico degli agenti di polizia locale.

Già lo scorso anno, dopo il mega affollamento di Pasqua che portò in due giorni oltre 300 mila visitatori mordi e fuggi in giro nella delicata città, si provò a organizzare qualcosa per limitare l'affollamento e agevolare i residenti. Al grido di "Prima i veneziani poi i turisti" venne decisa la cosiddetta rivoluzione dei vaporetti, con linee dedicate e prioritarie per chi vive e lavora in città.

Ma sugli infiniti problemi di decoro e sovraffollamento che "consumano" i bei marmi veneziani ancora non è stato trovato nulla di risolutivo. Dai bagni nel Canal Grande, alle corse con motoscafi, agli abiti troppo succinti sfoggiati dai vacanzieri, alle passeggiate con una pecora al guinzaglio.

 

Impedire a orde di turisti di invadere quelle località che per loro natura sono gioielli di incomparabile bellezza, perché raccolte, fragili, difficilmente raggiungibili, è da sempre il sogno anche in Costa d'Amalfi, specie dopo le invasioni "barbariche" dello scorso ponte festivo che ha causato la paralisi della viabilità sull'Amalfitana.

E' vero, i turisti fanno bene all'economia locale e nazionale, tengono in piedi interi territori. Ma quando sono troppi il quadro cambia drasticamente. Lo sanno bene ad Amalfi e Positano, centri turistici rinomati in cui da terra e da mare, nel clou della stagione turistica, sembra assistere a veri e propri assalti pirateschi, mordi e fuggi, che talvolta rendono impossibile la vita dei residenti, snaturando i luoghi per loro carattere intimi, raccolti, fragili. E da qualche tempo, in Italia, l'idea di contingentare le visite a interi borghi, cittadine e posti si fa sempre più solida.

Col pericolo, però, di trasformare queste destinazioni in musei senz'anima proprio sull'onda di un meccanismo che dovrebbe tutelarli. Una questione vecchia quanto il mondo qui in Costiera, che di certo non abbiamo la pretesa di risolvere su due piedi.

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