Economia e TurismoUna preziosa raccolte di armature: alabarde e scudi saraceni all’Hotel Riviera di Maiori su Taste Vin

Maiori, Ospitalità, Costiera Amalfitana

Una preziosa raccolte di armature: alabarde e scudi saraceni all’Hotel Riviera di Maiori su Taste Vin

l'esperienza vissuta a Maiori da Nino D’Antonio

Inserito da (admin), mercoledì 21 novembre 2018 20:27:27

da un articolo di Nino D'Antonio per Taste VIN

No. Non c'è presunzione. Ma di sicuro una straordinaria carica di orgoglio per le origini del luogo, la sua storia, le inevitabili connessioni con la vita dei suoi abitanti. Così, la più che millenaria vicenda di Maiori - nel cuore della Costa d'Amalfi, si mescola con quella delle famiglie con più lontane radici, fino ad affiorare qua e là anche nel caso dei Civale.

Gaetano, 54 anni, maiorese doc, simpatia contagiosa, ne è convinto. Anche se non sempre può contare sui riscontri storici a conforto delle sue ricerche.

Così l'albergo di famiglia, il Riviera, affianca all'insegna quella del Piccolo Saraceno. Un'aggiunta che ci riporta di peso al Medioevo e alle incursioni dei Mori, ai loro atti di pirateria, alla cattura dei cristiani venduti poi come schiavi nell'Africa del Nord.

"Per ricostruire questa dolorosa vicenda bastano le tante torri presenti lungo la costa, da Maiori ad Amalfi al Capo di Conca, a Vietri, a Positano. L'Ammiraglio di Amalfi è stato ospitato a lungo a Maiori, e nelle nostre acque attraccavano i galeoni della Repubblica, come provano ancora i due obelischi, quasi a ridosso del nostro albergo."

Gaetano Civale, quando affronta le vicende marinare di quegli anni, è un fiume in piena. D'altra parte, con i suoi familiari si è adoperato per offrire agli ospiti ogni possibile strumento in grado di riportarli nella magia di quell'epoca.

Il Riviera (o meglio il Piccolo Saraceno) accoglie infatti una preziosa raccolta di armature, alabarde, spade, scudi, nonché pitture ispirate ai diversi pirati e inserite sulle testate dei letti, nelle varie stanze.

Perché tutto questo armamentario è distribuito con grande sapienza e buon gusto (ma direi soprattutto con sicura suggestione) in ognuna delle dodici camere dell'albergo, tutte decorate con i segni dello zodiaco. C'è anche una Suite, e ambienti con qualche letto in più, per sistemazioni familiari. Ma non è tutto. Ogni camera oltre agli arredi in legno massello - preziosamente lavorato per rappresentare l'immagine del turbante arabo - è ricca di artistiche piastrelle (le famose ceramiche di Vietri) sempre ispirate ai fregi moreschi, che non mancano di conquistare l'ammirazione anche dell'ospite più distratto.

Si aggiunga il terrazzo solarium e la sala Aldebaran per la prima colazione, per cui una visita (o meglio un soggiorno) al Riviera si carica di un comprensibile fascino.

L'albergo è aperto da aprile a ottobre, con una clientela in prevalenza straniera. E' previsto anche un servizio di spiaggia e particolari sconti presso alcuni ristoranti di Maiori.

Per i quarant'anni del Riviera, Gaetano Civale ha dato alle stampe un prezioso libretto ricco d'immagini e di notizie sul territorio. Una ricerca preziosa, condotta con l'andamento di un piacevole racconto.

Lascio l'albergo dopo questa full immersion nel mondo dei Saraceni. E mi riprometto di tornare al più presto, anche per saperne di più, scambiando quattro chiacchiere con l'amico Civale.

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