Economia e TurismoLa Cina sbarca a Napoli e in Costiera Amalfitana

La Cina sbarca a Napoli e in Costiera Amalfitana

Inserito da (admin), venerdì 15 dicembre 2017 12:27:23

La lunga tradizione di accoglienza, eccellenza dei prodotti alimentari e l'incomparabile bellezza di Napoli e della Costiera Amalfitana hanno stregato il mercato cinese.

 

Da sempre il paesaggio della Costa d'Amalfi e la città di Napoli rappresentano luoghi amati dai turisti, tappe obbligate in un tour del nostro Paese. Si tratta di luoghi d'eccellenza che negli anni hanno saputo attrarre turisti provenienti da ogni angolo del mondo, a cominciare dagli inglesi e dai tedeschi da sempre amanti delle bellezze naturalistiche e storiche di cui questi territori sono ricchi. Guardando all'Asia uno dei mercati che più è stato attratto dalle scogliere di Amalfi è quello giapponese, grazie a un lavoro sinergico tra operatori turistici, guide, accompagnatori e amministrazioni locali che sono riuscite ad entrare nel mercato nipponico con riscontri importanti sia in termini economici che di immagine.

 

Oggi la Costiera Amalfitana e Napoli guardano alla Cina sia come mercato turistico per tutti gli operatori coinvolti nel settore, sia come mercato per le numerose aziende d'eccellenza in campo agroalimentare e manifatturiero.

 

Nel primo caso la visita di Rio Xie, caporedattore della rivista Ctrip a Vietri sul Mare e in Costa d'Amalfi rappresenta molto di più di una semplice gita turistica, visto che Ctrip non è solo una rivista, ma un tour operator online che offre pacchetti viaggi e che da solo copre oltre il 50% del mercato turistico cinese. Se a questo aggiungiamo che di recente Ctrip ha acquistato la piattaforma online specializzata in offerte di viaggio SkyScanner, la visita di Rio Xie dimostra in maniera evidente tutto l'interesse da parte della Cina verso il nostro territorio. Nel caso specifico, così come è accaduto in altre città che hanno saputo gestire al meglio la propria immagine nel mercato turistico cinese, come Ferrara e Alessandria, l'intenzione è quella di creare una rete capace di coinvolgere tutti gli operatori del settore. Perché l'accoglienza prima che con campagne di marketing e conferenze stampa si basa sulla capacità di accogliere, per l'appunto, gli ospiti cinesi per trasformarli in ambasciatori del Made in Italy.

 

La quarta tappa di +Valore Sud, il percorso di accelerazione e di accompagnamento alla crescita organizzato da Unicredit si è svolto a Napoli il 24 Novembre scorso. L'occasione si è rivelata determinante per la proposta di aprire a Napoli una sede di Alibaba, uno dei marketplace più grandi del mondo con l'intenzione di commercializzare sulla piattaforma online le eccellenze agroalimentari e manifatturiere di Napoli e della Campania in generale. Si tratta di una possibilità importante non solo per i brand più conosciuti che già hanno una loro visibilità su Alibaba, ma anche per tutti quei piccoli produttori che hanno così l'opportunità di entrare in un mercato enorme, ma di difficile accessibilità come quello cinese.

 

Questa iniziativa mette in campo ovviamente tutto il potenziale del commercio digitale, quello dell'e-commerce per intenderci, ma offre anche interessanti spunti di riflessione rispetto alle possibilità individuali che i singoli imprenditori hanno di entrare in mercati fino a pochi anni fa appannaggio esclusivo dei brand più conosciuti. La diffusione di servizi online come quello offerto da Packlink PRO, permettono infatti al piccolo e medio produttore non solo di facilitare la spedizione e la logistica, ma anche di garantire all'utente finale la tracciabilità dell'intero processo di spedizione. Dal lato economico poi se un tempo inviare merce in Cina o verso una qualsiasi destinazione internazionale risultava proibitivo, con Packlink PRO e Poste Italiane il costo di spedizione diventa accessibile anche ai piccoli e medi produttori che possono così aprirsi ad un mercato più vasto.

 

Naturalmente una simile strategia oltre che di un buon supporto logistico deve anche contare su di un business plan a lungo termine, capace di coprire un arco temporale di almeno cinque anni per poter avere un minimo di successo. È importante non lasciare nulla all'improvvisazione, soprattutto quando si tratta di esportare in nuovi mercati.

 

Mercati che sono recettivi al Made in Italy, all'artigianato e alle produzioni locali e che per questo sono sensibili alla narrazione aziendale che racconta l'unicità del prodotto, delle persone e dei luoghi in cui viene realizzato. L'uso dello storytelling nella comunicazione anche delle piccole e medie imprese può aiutare queste ultime ad essere visibili - almeno via web - in mercati in cui riescono al momento a penetrare solo i grandi brand, grazie al valore aggiunto delle piccole grandi storie che hanno da raccontare.

 

Certo è che l'attenzione da parte del grande mercato cinese nei confronti della Costa di Amalfi, della nostra mozzarella, della pizza e di molti altri prodotti del nostro territorio favorirà tutti coloro che hanno intenzione di sbarcare in Cina per vendere i loro prodotti.

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