Economia e TurismoCosta d'Amalfi, la stagione coraggiosa al tempo del Covid "salvata" dal turismo di prossimità. L'esempio dell'hotel Miramalfi

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Costa d'Amalfi, la stagione coraggiosa al tempo del Covid "salvata" dal turismo di prossimità. L'esempio dell'hotel Miramalfi

Francesco Mansi, direttore dell'hotel Miramalfi spiega che «in tempi difficili abbiamo deciso di espandere anziché contrarre l'offerta e pensiamo che sia andata benissimo e siamo fiduciosi per il futuro»

Inserito da (redazionelda), venerdì 18 settembre 2020 16:56:49

La stagione turistica ancora in corso è cominciata con grosse perplessità e incertezze a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Gli alberghi della Costa d'Amalfi hanno riaperto tra la seconda metà di giugno e gli inizi di luglio non senza difficoltà ma soprattutto incognite, sapendo di non poter contare sui clienti più affezionati. L'assenza dei turisti americani e di quelli dell'area extra Schengen si è fatta sentire, sì, ma è nella tempesta che si riconosce il buon marinaio.

Come per Francesco Mansi, albergatore amalfitano che dirige l'hotel Miramalfi, meravigliosa struttura ricettiva a quattro stelle a strapiombo sulla costa del comune capofila della Divina. La stagione 2020 doveva decretare la definitiva consacrazione dopo gli importanti lavori di restyling operati negli ultimi anni, a cambiare radicalmente il volto della sua struttura, quest'anno ri-scoperta dal pubblico italiano.

«Abbiamo riaperto la struttura per accogliere i nostri ospiti con notevole ritardo rispetto agli anni precedenti: il 3 luglio 2020 - ci ha detto -. Abbiamo deciso di riaprire soprattutto per non deludere le aspettative di tanti nostri collaboratori che riteniamo parte della nostra famiglia».

Facendo un bilancio di questi tre mesi difficili (considerato che siano a metà settembre), quali sono stati i risultati registrati in termini di occupazione?

«Siamo partiti con una media di occupazione a luglio del 43% per poi passare al 79% di agosto e ad oggi 68% di settembre. Un ottimo risultato visti i tempi particolarmente difficili. Devo riconoscere che i nostri dipendenti ci hanno veramente messo il cuore e di questo gliene siamo molto grati».

Che tipologia di clientela avete avuto quest'anno?

«E' stato un turismo di prossimità, principalmente italiano, che ci ha dato enormi soddisfazioni».

Come si spiega l'appeal della sua struttura su un pubblico "nuovo"?

«La nostra carta vincente è stata sicuramente aver alzato la qualità dei nostri servizi e del nostro prodotto.

Abbiamo iniziato con la ristrutturazione di un intero piano di camere nel 2018. Durante lo scorso inverno abbiamo ristrutturato la facciata esterna di un'ala dell'albergo, rinnovato l'ingresso esterno e la nostra hall con una completa ristrutturazione che riguarda tutte le zone comuni dedicate agli ospiti. Oltre al "Donna Emma La cucina" abbiamo inaugurato un secondo ristorante: il ‘Sauté' stile informale, aperto solo a pranzo su una magnifica terrazza panoramica in stile mediterraneo, ombreggiata da un pergolato di glicine. Offre un menù soprattutto a base di pesce ispirato all'eccellenza culinaria della tradizione Campana. Inoltre una palestra all'aperto con vista magnifica su Amalfi, dotata delle migliori attrezzature Technogym. Il nostro coach è a disposizione dei clienti anche per sessioni private. Tra le tante, l'ultima novità: una sala massaggi che offre una buona varietà di prestazioni a cura del nostro fisioterapista».

Quindi l'offerta di maggiori servizi senza modificare i prezzi è stata la scelta vincente.

«In tempi difficili abbiamo deciso di espandere anziché contrarre l'offerta e pensiamo che sia andata benissimo e siamo fiduciosi per il futuro».

www.miramalfi.it

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