CulturaGiacomo Puccini a Cava de' Tirreni, in scena la grande musica

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Giacomo Puccini a Cava de' Tirreni, in scena la grande musica

Le voci limpide del Soprano Ilaria Alida Quilico e del tenore Giacomo Leone, accompagnati dal maestro concertista Massimo Morelli, hanno trasportato i presenti, in un mondo magico di "Recondita armonia di bellezze diverse".

Inserito da (Admin), giovedì 4 agosto 2022 09:02:41

di Angela Vitaliano

La musica fa sognare, pacifica i cuori, l'Italia è la patria del bel canto. I grandi compositori del passato continuano ad ammaliare gli appassionati. E come non esserci ad una serata in cui nella propria città, viene offerto un Recital del Maestro Giacomo Puccini?

Le Cartoline Pucciniane sono una rassegna dedicata a selezioni di arie, duetti e concertati, accompagnati al pianoforte, che si svolge fin dal 2014 a Lucca, sotto la casa Natale di Giacomo Puccini, promosse e realizzata da Fondazione Giacomo Puccini, Teatro del Giglio e Comune di Lucca nel segno di "The Lands of Giacomo Puccini".

Nel giardino del Complesso Monumentale di San Giovanni, a Cava de' Tirreni mercoledì 27 luglio, alle ore 21,30, è iniziato il Recital dedicato al grande Puccini, organizzato dall'Amministrazione Comunale e Manifatture Sigaro Toscano, in collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, che ha iniziato proprio da Cava de' Tirreni il suo tour promozionale in vista del centenario della morte del Maestro che verrà celebrato in Italia e nel mondo nel 2024.

Presenti il Sindaco Vincenzo Servalli, l'Assessore alla Cultura Armando Lamberti,
il Responsabile Relazioni Esterne della Fondazione Puccini di Lucca, Luigi Viani, e per le Manifatture Sigaro Toscano, il Responsabile dello Stabilimento di Cava de' Tirreni Raffaele Esposito.
Le voci limpide del Soprano Ilaria Alida Quilico e del tenore Giacomo Leone, accompagnati dal maestro concertista Massimo Morelli, hanno trasportato i presenti, in un mondo magico di "Recondita armonia di bellezze diverse".

Mimì e Rodolfo, Ciò Ciò San e Pinkerton, Tosca e Cavaradossi, hanno preso vita e catturato l'attenzione di tutti.

Il presente si è annullato e la fantasia ci ha proiettati in un tempo che fu. E la fine non è stata tale, perché gli applausi insistenti hanno richiesto altro ed allora è arrivata Lauretta con "O mio babbino caro" di Gianni Schicchi, e Calaf con "Nessun dorma" della Turandot.

La cultura vince 10 a 0. Cosa ci riserveranno i prossimi eventi? Ora la posta è alta.

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